XV MEETING 

Due passi nel mistero 2017
 
Sono già trascorsi quindici anni da quando questo sito è stato fondato! La prima versione, tutt'ora disponibile online all'indirizzo www.duepassinelmistero.com  si è ampliata con la realizzazione di questo portale (duepassinelmistero2.com) nel 2013, ma lo spirito delle nostre Ricerche è rimasto immutato, nonostante gli studi si moltiplichino e non è più possibile pubblicarli tutti. Perlomeno non in tempi brevi, ma si cerca di inserire sempre interessanti reportages e non può mancare quello relativo al nostro XV° Meeting Nazionale, che si è svolto la domenica successiva all'Equinozio di Autunno, come avviene da alcuni anni a questa parte.
Quest'anno si è scelto di fare un'escursione naturalistica al mattino, all'incantevole Orto Botanico delle Conifere di Ome (BS), il pranzo nel scenografico ristorante San Michele  dal quale, nel primo pomeriggio, siamo partiti alla volta dell'area archeologica della chiesa di San Michele, di origini longobarde. 
 
Puntuali all'appuntamento, stabilito per le 10.30, lasciate le macchine al parcheggio, si è avuta la gioia di ritrovarsi, seppure quest'anno si sono contate diverse defezioni (sappiamo che gli amici veri avrebbero voluto esservi ma impegni familiari e di salute hanno deciso altrimenti, nonchè una giornata che inneggiava alla pioggia, purtroppo, non ha incoraggiato). Grazie di cuore a quanti hanno presenziato.
 
La nostra meta mattutina si trova nella Valle del Fus, abitata già agli albori della storia ma nei secoli ricoperta di vegetazione. Proprio questa prerogativa ha indotto alcune persone, volontariamente, a progettare un Orto Botanico, in una località che dice tutto "Praticello del Paradiso" (in dialetto locale “Pradizì del Paradis”). Nell’orto botanico esistono sette famiglie di conifere (Pinacee, Taxodiacee, Cupressacee, Taxacee, Cefalotaxacee, Araucariacee, Podocarpacee), le specie presenti sono 82 e ognuna è rappresentata da almeno due esemplari. Un suggestivo laghetto e un ponticello introduce poi nel Giardino Americano, dove si possono ammirare anche delle sequoie. Siamo rimasti veramente incantati da questo luogo carico di fascino, armonia, silenzio.

 

Dopo la pausa pranzo, ancora graziati da un cielo minacciante pioggia, il gruppo è salito alla piana dove si erge il complesso di San Michele (località Goiane). E' probabile che già in epoca longobarda qui sorgesse una fortificazione o punto di avvistamento. Fulcro dell'area è la chiesa dedicata a San Michele, amato dal popolo longobardo; il santo compare ben tre volte sugli affreschi dell'interno, intento a pesare le anime (Psicostasia) o a trafiggere il drago, impersonificazione del male. L'aspetto attuale dell'edificio risale al XV e XVI secolo. L'edificio conserva le testimonianze di una primitiva cappella ad aula unica, titpica delle chiese di fondazione romanica o preromanica; la cappella di S. Michele era inglobata nella struttura di recinto fortificato risalente alla fine dell'XI secolo. All'interno dell'unica navata si possono vedere alcune suggestive  vestigia della chiesa antecedente il Mille (e anche delle ossa); ciò è possibile grazie a dei pannelli trasparenti che coprono i resti archeologici. Le dimensioni dell'antico edificio erano molto più ridotte di quelle attuali; l'impianto romanico e l'orientamento della chiesa subirono radicali trasformazioni nel corso del XV secolo; ciò si evince dall'attuale aspetto, titpico delle chiese di ambito rurale di quel periodo, con due grandi archi traversi poggiati su robusti basamenti. Tre campate scandiscono all'interno la navata, che si chiude con un presbiterio rialzato di forma quadrangolare e con volta a botte. Curiosi graffiti di navi veneziane sono stati lasciati sui muri, insieme al disegno di un'impiccato. La critica li attribuisce a probabili ex-voto. All'esterno si gode di un panorama insuperabile sulle colline della Franciacorta , sulla pianura Padana fino agli Appennini, nelle giornate particolarmente limpide. Il campanile fu eretto nel 1607. La chiesa ha subito diversi furti, negli anni, tra cui anche quello del dipinto della pala d'altare, ritrovato poco prima dell'imprudente ritaglio per farne dei pezzi più piccoli adatti alla vendita sul mercato nero! Sul retro della Chiesa si può accedere al parco fornito di tavoli e panchine: ideale per pic-nic nella stagione estiva.  Non era proprio giornata per stare all'aperto...Mentre eravamo intenti alla visita interna, il cielo si è scatenato con un temporale fortissimo, con tuoni, lampi, fulmini e saette...! La tempesta si è sedata soltanto dopo mezz'oretta, ma nel frattempo (tramite un passaggio nascosto), abbiamo potuto ristorarci al confortevole calduccio del piccolo locale attiguo alla chiesa (un tempo del custode, oggi usato dai volontari del Gruppo Alpini, che consentono di tenere aperta al pubblico questa bellissima realtà bresciana).

Ci siamo quindi recati a Saiano (comune di Rodengo Saiano), per visitare l'enigmatica chiesa post-conciliare del Cristo Risorto che, secondo alcune fonti, sarebbe un tempio massonico-satanico! Abbiamo osservato bene sia l'esterno che l'interno e ci riserviamo di sintetizzare le nostre considerazioni in un articolo a parte.

In chiusura di giornata abbiamo fatto una capatina nella celebre abbazia olivetana di Rodengo (abbazia che nacque per opera dei monaci cluniacensi).

Arrivederci al prossimo anno!