Mostra a Milano "Real bodies. Oltre il corpo umano"

                                                                              (a cura di duepassinelmistero)
 

Il 26 dicembre 2018 siamo riusciti ad andare a visitare la mostra itinerante “Real Bodies. Oltre il corpo umano” a Milano. L'evento ci aveva incuriosito avendone visto la pubblicità a mezzo stampa e sul social; interessante era osservare come le persone che l'avevano già vista consigliassero  di farlo, considerandola interessante, mentre coloro che non vi erano stati ne cogliessero i punti negativi, come l’impiego di “materiale umano” per scopi esibizionistici, in poche parole. Non restava altro da fare se non recarci personalmente a vederla, come è nostra abitudine, prima di giudicare o commentare. La mostra, che aveva già toccato diversi paesi nel mondo, è approdata a Milano ed è stato agevole per noi raggiungerla. "Real Bodies" ha avuto il patrocinio di Comune di Milano, Telethon, Avis, Admo, Aido e Accademia di Brera; nel sito ufficiale della mostra si possono trovare tutte le informazioni sul comitato scientifico che ne organizza le diverse edizioni, gli orari, i prezzi, il luogo e le finalità. Rispetto a precedenti allestimenti, questa si presenta con alcune novità, che vedremo nel prosieguo di questo articolo.
Anzitutto le code per entrare hanno fatto capire che l’argomento richiama. Tanti i giovani e le famiglie con bimbi. Prezzo alto (18 euro a persona), con audioguida a parte (non l’abbiamo presa perché vi sono pannelli didascalici in ogni sezione) e speravamo li valesse. Volevamo verificare inoltre, da persone che hanno lavorato con i pazienti molti anni, la parte prettamente scientifica senza condizionamento di una guida.

La mostra è stata un UNICUM assoluto, almeno per noi. Avevamo visto cadaveri e corpi sezionati solo per lavoro, oltre ad avere visto mummie in vari musei, ma "Real bodies" non assomiglia a niente di quanto visto precedentemente.
Le sale sono una ventina e ciascuna ospita una serie di pezzi anatomici in vetrine o corpi interi, ciascuno “preparato” a seconda della struttura anatomica tema della sezione stessa. Non tutti i corpi sono umani, alcuni sono riproduzioni appositamente preparate con materiali idonei.

Lo staff organizzativo comprende medici e biologi, va detto. Tutte le informazioni tecniche sono corrette in materia di anatomia, fisiologia, funzionamento.

La mostra inizia da una sala immersa nella semi-oscurità, con la mummificazione presso gli egizi, che seguiva un iter o protocollo specifico ben noto, ormai, atto a disidratare il corpo e prepararlo "per l’eternità". Molto suggestive le ricostruzioni a grandezza naturale dei sacerdoti egiziani intenti nelle pratiche di mummificazione, sembrano vere. Non ho potuto esimermi dal fotografare, approfittando di un istante di calma nel flusso di visitatori.

I pannelli informativi descrivono -soprattutto ad uso didattico - le tecniche impiegate nell'antico Egitto durante i vari regni dinastici.

 

La seconda sala, denominata “Parti anatomiche”, è dedicata e ispirata agli studi anatomici di Leonardo da Vinci; qui si incontra la prima novità della mostra che, rispetto alle precedenti, ha inserito elementi nuovi (non avendo visto altre edizioni, ci fidiamo di quanto asserito dallo staff).  In mostra, accanto ai disegni del genio vinciano, vi sono corpi e organi plastinati [1], come “Figura in orgasmo”, “Vitruviano”, “Studio embriologico”. Leonardo eseguì almeno dieci autopsie di cadaveri, accertate dai suoi appunti, seppure gli studiosi siano propensi a considerarle molte di più. Uno dei pezzi “forti” della mostra è proprio l’Uomo Vitruviano, al centro di questa sala; Leonardo modellò la sua forma umana seguendo le proporzioni di Vitruvio [2]. I pannelli delle pareti sono riproduzioni dei suoi codici e dei suoi appunti. Molte sono le vetrine in questa sala con visceri, sistema circolatorio, cranio, sistema scapolare, vertebre cervicali, nervi, tendini, un cervello, spalle, braccio, avambraccio e mano, sistema tendineo, ossa, piedi, colonna vertebrale, arti inferiori, bacino + sacro. Suggestivo il feto con cordone ("studio embriologico"). Su un pannello è riportata l'interessante informazione che Leonardo ricevesse dalla chiesa i corpi da sezionare (da approfondire!).

Nella sala seguente troviamo la “Storia dell’anatomia”, dove l'Italia ha un posto di primaria importanza. Alcuni pannelli narrano le fasi storiche e scientifiche che hanno portato le maggiori evoluzioni in campo medico. Si citano nomi e gesta di grandi professori che con i loro studi aprirono la strada per eclatanti scoperte, come Andrea Vesalio (1514-1564), docente di medicina e anatomia all'Università di Padova, che pubblicò nel 1543 un trattato in sette libri [3] sul modo in cui è costituito il corpo umano, segnalando anche oltre 200 errori delle opere di Galeno. Fondamentale fu la scoperta del microscopio (1661), che permise a Marcello Malpighi (1628-1694), considerato il padre dell'osservazione microscopica in anatomia, istologia, fisiologia, embriologia e medicina pratica, di osservare per primo i capillari negli animali e a scoprire il legame tra le arterie e le vene. I pannelli informano anche che in Gran Bretagna e negli USA si rubavano i cadaveri e si commettevano omicidi per ottenerli. Nel 1832 venne varata una legge per rendere legale la dissezione anatomica a scopi scientifici di assassini giustiziati!

L'evoluzione scientifica ha portato alla scoperta di nuove tecniche non essere invasive, tipo la TAC o RMN, e di vedere gli organi senza sezionarli. Una nuova frontiera è la plastinazione. Nella saletta tre pezzi anatomici: un semisoma sezionato per mettere in risalto il sistema muscolare e tendineo; sezione longitudinale con colonna vertebrale, coste, ombelico, seni paranasali fino all’emimandibolare ed emimascellare, osso zigomatico destro, ghiandola sottomandibolare. Un pezzo anatomico sezionato di un uomo e di una donna durante il coito; un emisoma destro.
“Questa esposizione fornisce un accesso senza precedenti di dettagli anatomici storicamente disponibili solo ai professionisti del settore medico”, suggerisce il pannello didascalico. Ed è sicuramente così!

Arriviamo alla IV sala “Scheletri”, con una serie di crani sezionati, cervello, cartilagini nasali, condotti uditivi, ecc. Sicuramente molto utili per la didattica ma ci si può domandare se una mostra è il luogo più idoneo…Impressionante un cranio disarticolato che permette di osservare la complessa anatomia delle ossa che compongono la nostra testa.

Nella quinta sala abbiamo trovato tantissime vetrine: nella parte sinistra della sala è mostrato -in cinque strati - lo scalpo, il sistema di vascolarizzazione dell’osso, i tipi di ossa, dalla colonna cervicale al sacro. Un pannello spiega il numero delle ossa dello scheletro umano, che sono 206, la loro classificazione, la loro struttura e l'articolazione dei vari distretti corporei (spalla, gomito, anca, ginocchio, piede e caviglia).  Sulla destra tre vetrine illustrano la colonna vertebrale, i dischi intervertebrali dal collo al sacro. Altre vetrine mostrano le ossa e le articolazioni della mano, articolazioni sinoviali con sezioni in resina. Non manca la descrizione del bacino maschile e femminile che, intorno alla pubertà, si differenziano. Un settore mostra le fratture e le neoplasie ossee. Le ossa costituiscono il 20% del peso corporeo; curiosità: al mattino siamo più alti di circa 1 cm!

La seconda novità di questa mostra rispetto alle precedenti è la sezione della Biomeccanica, cioè i principi della meccanica che muovono il corpo umano, analizzando il comportamento delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a sollecitazioni statiche o dinamiche. All’interno della sezione con riproduzioni realistiche dei movimenti corporei è illustrato – laddove è ulteriormente prevista la presenza della tecnologia applicata al corpo umano – come la biomeccanica sia strettamente correlata, e sia l’ispirazione, con le più moderne scoperte della bioingegneria nel campo dell’ortoprotesica, gli strumenti dedicati alla chinesiologia, riabilitazione e all’ingegneria tissutale per ricostruire quanto usurato nel movimento umano.

Sesta sala: Sistema muscolare (che costituisce il 40% del nostro peso).
Settima sala: muscoli arto inferiore.
Ottava sala: lingua, stomaco, fegato, duodeno, milza e pancreas, unione ileo-cecale e appendice vermiforme, colon, retto.

Nona sala: visceri e loro patologie. Esempi di ulcera gastrica, perforazioni, cancro gastrico, ileotifo, cancro al colon, al pancreas, al fegato. Nella foto tratto digestivo e visceri. Troviamo cinque vetrine e due corpi; è mostrato il grande omento (o grande epiploon, ossia una porzione della sierosa peritoneale collocata, al pari di quest'ultimo, nella grande cavità addominale) e il tratto digestivo superiore. Inoltre sono illustrate le patologie correlate come ulcera gastrica, perforazione, tumori, ileotifo, ecc.

Decima sala: Sistema urinario. Due vetrine e un corpo disteso. Interessante la sezione coronale dei reni e un calco polimerizzato dei reni. Anche per questi organi è mostrato il rene sano e quello malato.
Undicesima sala: apparato riproduttivo femminile e maschile. E' composta da tante vetrine; a destra troviamo le teche con un utero e un utero con all’interno un dispositivo IUD. Esempi di patologie e protesi; una parte è dedicata alle ghiandole mammarie, alla loro struttura e alle patologie che posono portare all'impiego di protesi (rotonde al gel di silicone, testurizzate di diversa dimensione, protesi anatomiche). A sinistra il sistema urinario e riproduttivo maschile; esempi di patologie e protesi su pezzi anatomici, come la protesi idraulica tricomponente AMS 700 CX, un tipo di protesi peniena per la D.E. di grado severo.

Nella sala successiva: comparazione tra cervelli animali ed umani (anatomia comparata). E' questa una nuova sezione rispetto alle precedenti edizioni della mostra. Cerca di rispondere a domande tipo: "Cosa abbiamo in comune con lo squalo tigre o la gallina?", analizzando nel dettaglio somiglianze e differenze fra le strutture anatomiche umane e quelle animali. Un laboratorio di anatomia comparata del regno animale presentato in anteprima mondiale in cui abbiamo osservato cervelli e cuori di animali a confronto con quelli umani. Vi è anche un feto plastinato di cavallo, un cranio di bos taurus, un cervello di tigre, una bulla timpanica dei cetacei (sonar), e molto altro.
Dodicesima sala: molto particolare perché tratta del processo della fecondazione con esemplari dal vero della meiosi e mitosi del feto nelle varie stadiazioni. L’evoluzione placentare, i gemelli...inoltre la formazione degli organi interni viscerali del feto come fegato, milza e sistema uro-geitale. Numerose sono le ampolle in cui sono conservati feti che si sono arrestati a differenti momenti di crescita (12 settimane, 20, 24 e anche oltre).

Tredicesima sala: decorticazione pelle umana! Impressionante! E' illustrato anche il tatuaggio, dalle culture antiche ad oggi.

Sala di raccordo: i batteri (staphilococco, salmonella,legionella, listeria), prevenzione, sintomi, cause, cure…
Quattordicesima sala: sistema circolatorio, cuore, valvole cardiache, interessante un cuore con pace-maker. Cuore artificiale. Sistema linfatico. Vari calchi polimerizzati fatti molto bene.

Quindicesima sala: otto vetrine imperniate sull' apparato respiratorio. Cuore e polmoni (sani e malati), parenchima, interno faringe, laringe, esofago e trachea, diaframma. Comprende anche un calco polimerizzato dei polmoni e trachea. Come per altri organi, anche per questi vi è la descrizione di patologie.
Sedicesima sala: Sistema Nervoso. Effetti della droga sul cervello e dell'alcool sul corpo. E' questa un'altra novità rispetto alle edizioni precedenti, che hanno sempre svolto una campagna di sensibilizzazione contro le dipendenze. Nella sezione è possibile osservare gli effetti devastanti delle dipendenze da alcool, fumo e droghe sugli organi umani.
Un grande calco illustra l’intero sistema nervoso completo di un individuo. Osserviamo nervi di mano e piede; nervi delle strutture cerebrali e sezioni coronali della testa.

Viene poi una sala dove si trova la parte a nostro avviso più impressionante, quella dell'anatomia sezionale, in cui il corpo umano è esposto in 12 "fette". Va chiarito che non è esibizionismo macabro ma viene spiegato il complesso procedimento per ottenere sezioni polimerizzate a fini di studio scientifico. Sono anche presenti sezioni coronali della testa per mostrare cavità del cranio (14 parti a fette). Un pannello risponde alla domanda: "Come sono state fatte queste sezioni anatomiche?". Attraverso una serie di fasi da attuare subito dopo la morte dell'individuo: 1) bloccare la decomposizione con la formalina; 2) congelazione e taglio in sezioni di diverso spessore; 3) disidratazione (tutti i liquidi si sotituiscono con acetone); 4) immersione in bagno di polimeri e silicone o resina ipossilica e sigillare all'interno di una camera a vuoto; 5) sostituzione dell'acetone con un polimero liquido che raggiunge un livello cellulare più profondo; 6) le sezioni si pongono tra fogli di pellicola protettiva; 7) si indurisce il polimero mediante calore o gas; 8) risulta sezione satura di polimeri di silicone o resina epossilica; 9) conservazione permanente per esaminazioni permanenti.

Oggi le tecniche non invasive permettono indagini senza sezionare il corpo umano.

Nella XVII sala: Tecnologie Medicali, che ha destato in noi grande interesse perché non conoscevamo le ultime rivoluzionarie scoperte nel campo. È un mercato in continua espansione. Ad esempio la pulizia delle ferite tramite ultrasuoni, la Telemedicina e il "Dispositivo diagnostico non lineare", che è un nuovo metodo non invasivo: scansiona lo strato liquido, antropico del corpo a tutti i livelli, dall’organo al tessuto, dalla cellula al DNA utilizzando una cuffia basata su segnali opto-acustico-magnetici che vanno in risonanza con quelli emessi dal corpo e analizza eventuali scostamenti tra il segnale emesso da un organo o tessuto o cellula o DNA, memorizzato nel database del dispositivo e quello del paziente. Si può correggere in tempo reale usando anche i segnali oscillatori di farmaci, fitoterapici o altre sostanze memorizzate nel dispositivo.
Sono mostrati, poi, apparecchi straordinari come l'Esoscheletro Phoenix, protesi bioniche, CyberHead, Prometheus S... Macchina elettrica che è in anteprima mondiale: è una sorta di “prolungamento” del corpo umano, stabilisce un’interazione più profonda tra pilota e sistemi di controllo.
Altri sistemi avanzatissimi di diagnosi e cura; non mancano rimedi per il ringiovanimento dei tessuti. E ancora il bisturi a risonanza quantica molecolare, sequenziatore del DNA e RNA; la protesi retinica (occhio bionico), le protesi per il cranio (cranioplastica in materiale biologico o idrossiapatite), insomma c'è tutto un mondo che sta rivoluzionando i sistemi di prevenzione e diagnosi ma soprattutto le tecniche curative chirugiche, nonchè di riabilitazione e protesica. Alcuni istituti clinici già le hanno adottate.

Il capitolo finale di questo viaggio, di questa visita ad una mostra assolutamente unica, è dedicato all'immortalità, l'ultima novità della mostra rispetto alle precedenti. Una intera area dedicata agli approcci scientifici in grado di permettere all’uomo di prolungare la sua esistenza. Tra le numerose anteprime, spicca quella europea di una capsula russa per la crioconservazione (KrioRus). E’ infatti protagonista la Crionica, la tecnologia più avanzata nella conservazione di esseri viventi grazie alle temperature di congelamento garantite dall’azoto liquido. E' detta anche anabiosi e la sua storia comincia nno da oggi; per conoscere meglio l'argomento consultare la pagina di Filippo Polistena che è il rappresentante italiano della KrioRus, la multinazionale russa leader nella crioconservazione che ha scelto "Real Bodies" per mostrare da vicino, per la prima volta in Europa, le capsule di crioconservazione per esseri umani e animali da compagnia, mai uscite prime dai suoi laboratori. Un pannello spiega il processo della Crionica nelle sue fasi principali:

  • la perfusione, cioè la progressiva sostituzione del sangue del criopaziente con numerosi solventi crioprotettori, prima del raffreddamento simultaneo;
  • poi il raffreddamento programmato;
  • infine la crioconservazione definitiva a -196 gradi centigradi, in attesa di un risveglio dopo decenni, se non secoli.

I sostenitori della Crionica affermano che in futuro le persone crioconservate potranno risvegliarsi perfettamente in forma e, se erano malate, nel frattempo la scienza avrà trovato un sistema per curarle. Si tratta - sostengono i pannelli descrittivi - di una prospettiva molto allettante anche nella previsione della corsa verso lo spazio. La possibilità di crioconservare gli astronauti consentirebbe di affrontare lunghissimi viaggi spaziali, aggirando il problema delle scorte di cibo e della schermatura dai raggi cosmici nocivi, da cui l’ibernazione sembra costituire una protezione. Principalmente, però, la crioconservazione è destinata a coloro che vogliano conservare il proprio corpo (o soltanto il sistema neurologico, il cervello) nella speranza che in futuro -con l'aiuto delle nuove tecnologie- sia possibile rinnovare le cellule ed essere riportati in vita. E' previsto un protocollo specifico, che viene declinato punto per punto (se volete conoscerlo, visitate la mostra alla sua tappa più vicina alla vostra città!).

Nel sito web della KrioRus esiste una lista di persone o criopazienti (indicati per nome, se lo hanno voluto, o più spesso con la nazione di appartenenza), che hanno scelto questo metodo: l'elenco parte dal 2003 e arriva ai giorni nostri e si contano 68 individui di diversa nazionalità (la maggioranza sono russi, ma 19 sono di altri Paesi, tra cui l'Italia, con tre persone criongelate presso di loro). Alcuni hanno affidato alla capsula l'intero corpo altri solo il cervello. Gli esperti assicurano che la crioconservazione conservi la memoria a lungo termine. Mentre leggevamo i pannelli in mostra relativi a questa tecnica, ci sentivamo disorientati, sospesi tra realtà e finzione: infatti sembra la trama di un film futuribile! Si parla di trapiantare cervelli, costruire nuovi corpi, sostituire le parti che non funzionano, risvegliarsi ringiovaniti e con una nuova vita, riappropriandosi del proprio stato giuridico, sociale, economico, ereditario, dopo essere stati...morti (ma in realtà morti non si è, perchè le pratiche di crioconservazione iniziano prima del decesso, chiaramente, dopo avere stipulato un contratto in piena regola con Kriorus) [4]. Tutte le pratiche burocratiche (compreso il pagamento del servizio) sono indicate nel sito già citato.

Il dispositivo o capsula in mostra si chiama Dewar KA-2, ha una lunghezza di 420 cm e una larghezza di 114 cm [5]. E' qui dentro che viene posto il paziente che sceglie di crio-conservarsi, rimanendo ibernato ad una T= -196°C per un tempo indefinito. In America la crionica ha presso avvio alla fine degli anni '60 del 1900 e da allora molti individui con grandi possibilità economiche hanno già scelto di "crioconservarsi" (il costo elevato si deve a capsule singole); in Russia il costo si aggira sui 39mila euro e questo prezzo inferiore è dovuto a capsule collettive (fino a sei individui).

La comunità scientifica non ha preso una posizione precisa nei confronti della crionica.

L'ultimo saluto alla mostra è facoltativo: entrare o meno nella sala dove avviene la decomposizione di un organismo umano divorato da vermi, mosche, scarafaggi e altre amenità. Messaggio chiaro: meglio donare organi, sangue e anche il proprio corpo a scopi scientifici, donazioni, ecc. che finire così. A meno di farsi crioconservare. A ciascuno la propria riflessione e la propria scelta.

  • La mostra "Real Bodies. Oltre il corpo umano" di Milano è stata aperta dal 6 ottobre 2018 al 5 maggio 2019. Per tenersi aggiornati sulle prossime tappe, consultare il sito ufficiale della mostra stessa.

 

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[1] La plastinazione è un procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Questa tecnica rende i reperti organici rigidi e inodori, mantenendo inalterati i colori. La plastinazione è stata inventata e brevettata dall' anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens

[2] L'uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia

[3] "De humani corporis fabrica", titolo integrale: "Andreae Vesalii Bruxellensis, scholae medicorum Patauinae professoris, de Humani corporis fabrica Libri septem"

[4] Il caso della signora Cecilia Iubei è singolare e interessante: è stata infatti crioconservata a distanza di diverse ore dalla morte (certificata dal necroscopo), come raccontato dai suoi parenti stretti in questo blog

[5] La cronaca recente ha riportato la notizia di un visitatore che, volendo curiosare all'interno perchè interessato al programma di crioconservazione, è scivolato all'interno. Per fortuna è stato prontamente estratto dai sorveglianti e non ha riportato danni, eccetto un bello spavento, probabilmente!