La Basilica e il Tesoro di San Servaas
(Marisa Uberti)
(questo articolo fa parte di "Conoscere Maastricht", nostro report sulla visita adel capoluogo del Limburgo, Olanda, del 2-4 Giugno 2016)
Eccoci nei pressi della Basilica di Sint Servaas, preceduta dalla statua del santo vescovo che tiene in mano una chiave come San Pietro. Questa è l'unica chiesa dell'Olanda ad essere stata costruita sulla grotta primitiva di un Santo vescovo, Servazio (Servaas), morto nel 384 d.C. e sepolto proprio nell'attuale cripta. La chiesa paleocristiana fu eretta intorno al 570 d.C. ed era già menzionata una ventina di anni più tardi negli scritti di San Gregorio da Tours. Nel IX secolo l'abbazia di San Servaas prese sempre più piede nell'ambito della Lorena e dell'Impero germanico. Scavi su piccola scala furono effettuati nel 1899, nel 1915 e nel 1919; successivamente, nel 1953-'54 furono eseguiti altri scavi archeologici nel giardino del chiostro, rimettendo in luce le vestigia dell'edificio pre-romanico e un certo numero di tombe, datate tra l'inizio del IV secolo fino alla fine del Medioevo. I reperti provenienti da queste sepolture è esposta nel Tesoro (Shakamer) e nel Bonnefantenmuseum. Nel 1980 la chiesa fu restaurata e in quell'occasione furono condotte indagini archeologiche proprio sotto l'attuale sede del Tesoro e in altre zone del monumento chiesastico (dove si doveva installare una centrale per il riscaldamento). E' così stato scoperto un sito sepolcrale proprio vicino alle più sacre reliquie della chiesa sotto il Tesoro, che era stato già in uso dal XII secolo. Inoltre furono scoperte fondamenta delle mura poligonali, inizialmente interpretate come un edificio a pianta centrale di epoca Carolingia ma scavi effettuati qualche anno dopo (1985-'86), determinarono che appartenevano al braccio del transetto poligonale pertinente alla chiesa consacrata nel 1039.
Maastricht, nel Medioevo, divenne una molto importante ma la città deve tutta la sua fama a S. Servaas, di cui si trova la prima menzione tra i partecipanti di alcuni Sinodi. Troviamo ancora Servaas di Gallia (Serbatius in latino) qualche anno dopo alla corte imperiale di Bisanzio, in qualità di ambasciatore. Egli sarebbe morto a Maastricht nel 384. La vita di questo santo è circondata da leggende, tra cui anche quella che lo vorrebbe imparentato con la Sacra Famiglia. Sarebbe stato "lontano parente" di Gesù Cristo e di San Giovanni Battista, oltre che di 7 dei 12 Apostoli! Sembra poco? In quali gradi di parentela non lo sappiamo, le notizie che abbiamo ricavato sono queste.
Dietro un ordine divino, Servaas avrebbe lasciato Gerusalemme per dirigersi a Tongres (l'attuale città belga di Torengen) dove un agelo gli avrebbe consegnato la croce episcopale. In un secondo momento Servaas avrebbe trasferito la sede vescovile a Maastricht. San Pietro gli avrebbe consegnato una chiave d'argento, con la quale si sarebbe distinto tra tutti gli altri vescovi. Tale croce è ancora oggi conservata nel "Tesoro", ma chiaramente dobbiamo prendere tutto come leggenda, non potendo verificare fatti prodigiosi come questi.
Tesoro di Sint Servaas. Splendide sculture che riproducono le scene "soprannaturali" che caratterizzarono la vita del santo (particolare del suo volto, curioso, che guarda agli eventi)
La chiave, la croce episcopale e il bastone da pellegrino diventarono gli attributi principali di questo santo. Alla sua morte, il corpo venne conservato in un sarcofago di pietra e la sua tomba divenne meta di intenso pellegrinaggio; tra il 560 e il 580, sotto l'episcopato di Monulphus, le reliquie furono traslate per la prima volta e tumulate in una piccola cappella funeraria. Nell'VIII secolo i resti vennero traslati nuovamente sotto il regno di Carlo Martello e Carlo Magno. La corte carolingia fece ampie donazioni alla basilica del santo. Nel 1039 venne consacrata la basilica che sostanzialmente vediamo ancora oggi e allargata nel 1150 con un'abside. Risale a quell'epoca la splendida cassa contenente le ossa che qui riposano definitivamente dalla fine del XII secolo. La cassa fu aperta nel 1611 e nel 1634.
La chiave è uno dei simboli caratteristici di S. Servazio
Il 6 aprile 1634, data la situazione politica di tensione (guerre con i Protestanti), le reliquie furono riposte in un contenitore più piccolo e trasferite a Liegi. Restarono lì fino al 1654 e ritornarono nella cassa dorata nel 1655. Da quanto se ne sa, le reliquie riposarono indisturbate fino all'8 novembre 1863 quando venne eseguita una ricognizione e furono prelevati cinque pacchetti. Dai certificati di autenticità applicati, si evince che appartengono a san Servaas e a san Martin de Tongres. Il sudario di quest'ultimo, alcune parti della veste di San Servazio, oltre a preziose sete bizantine copri-reliquie sono conservate in una delle sale del Tesoro.
Il pellegrinaggio verso la tomba di San Servaas a Maastricht è citata dall'anno Mille ma conobbe il suo apice tra il XIV e XV secolo. All'inizio del 1300 le reliquie venivano presentate alle folle di fedeli regolarmente, nella vicina Aquisgrana. Anche Maastricht cominciò quindi a farlo, con le proprie reliquie, data l'immensa affluenza di pellegrini che provenivano da ogni dove. Ancora oggi, ogni sette anni, la processione con in testa la "Noodkist" (cassa d'oro) riveste un'importanza particolare.
- Un "santo di ghiaccio"
Curiosità: San Servazio (festeggiato il 13 maggio) è considerato uno dei "santi di ghiaccio", insieme a San Memerto (11 maggio), San Pancrazio (12 maggio), San Bonifacio (14 maggio), Santa Sofia di Roma (15 maggio). In queste date consecutive (concidenti con la sesta settimana dall'Equinozio di primavera), si verificherebbe un'anomalia del clima, traducibile in un brusco abbassamento delle temperature, annualmente, nell'Europa centro-settentrionale. Per questo i santi festeggiati in quei giorni specifici sono detti o santi di ghiaccio o santi dell'ultimo ghiaccio o santi dell'ultimo freddo.
- La Basilica e il Labirinto pavimentale
La Basilica presenta un bellissimo portale in stile gotico, primo esempio di arte gotica in Olanda. Pure in stile gotico le cappelle laterali completate nel XIV e XV secolo. Appartiene alla diocesi di Roermond; coordinate geografiche 50°50′55″N, 5°41′14″E.
Abside della Basilica (lo stile ci ricorda quello "lombardo" dei Maestri Comacini)
All'ingresso meridionale, chiuso normalmente da una vetrata, si trova un atrio sul cui pavimento vi è un bellissimo e simbolico labirinto in forma di croce. Al centro, la Gerusalemme Celeste; a sinistra il Calvario, a destra il Golgota, in basso Jerusalem. L'Opera è del 1886 ma creata su un modello medievale.
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