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La cattedrale di Marsiglia: sulle orme di Lazzaro…
(Marisa Uberti)
E’ giunto il momento di ripercorrere le orme di Lazzaro, dal momento che di quelle della Maddalena, delle due Marie e di St. Maximin lo abbiamo fatto nel 2007, in un nostro precedente viaggio nella Francia del Sud. Troveremo qualche traccia dell’amico di Gesù, nella cattedrale? Diversi indizi ci dicono di sì e allora andiamo a scoprirli. E’ questo infatti il luogo dove dovrebbe essersi sviluppato il cristianesimo originario…
La cattedrale sorge su un sito ben più antico, come recenti studi hanno appurato. Addirittura si pensa che qui sorgesse un tempio dedicato ad Artemide, cosa non certo impossibile, visto che è la prassi, la normalità che un luogo sacro rimanga tale nei secoli, pur cambiando il tipo di religione. Sincretismo religioso.
Che vi fosse una chiesa precedente è chiaro a chiunque visiti il sito. Ancora è presente, infatti, accanto alla Major, la Vielle Major, cioè la vecchia cattedrale che, in bello stile medievale, sembra guardare i visitatori della “figlia” con un certa malinconia. Perché purtroppo l’antica chiesa non è aperta al pubblico (la si può guardare solo dall’esterno) e tutti gli sguardi sono per la scenografica nuova Major.
Ne abbiamo sentito il lamento, davvero. E’ probabile che in futuro possa essere resa accessibile ma per il momento bisogna accontentarsi. Anche perché rischiavamo di non trovarla nemmeno, perché per costruire la cattedrale nuova la si voleva abbattere. Eppure anche lei, la “Vecchia”, ha preso il posto di una cattedrale ancora più vecchia di lei, come vedremo.
La cattedrale di Marsiglia si chiama popolarmente La Major perché è dedicata a Santa Maria Maggiore (in francese Cathédrale Sainte-Marie-Majeure ma nella lingua occitana, preferita dalla popolazione marsigliese, diviene La Major).
La prima cattedrale, però, era dedicata a St. Lazare, cioè a San Lazzaro.
Se si arriva dal mare offre uno spettacolo assai gradito per i sensi, con la sua bicromia e la sua mole imponente:
Comunque, anche raggiungendola attraverso le normali vie terrestri, è appagante. La costruzione attuale è stata realizzata tra il 1852 e il 1893, su progetto dell'architetto Leon Vaudoyer, in un periodo di grande fioritura economica, a quanto pare. Nello stesso periodo vennero infatti intrapresi e portati a termine numerosi altri cantieri (dalla nuova stazione ferroviaria al Palace du Pharo).
La Vecchia Major, la cattedrale eretta nel Medioevo
- Il Battistero e la primitiva cattedrale
Alcuni anni fa, nel 2008, nei dintorni della Major, sono stati portati alla luce importantissimi resti musivi appartenenti ad un primitivo edificio identificato come sede vescovile (V sec. d.C.), sul quale si impiantò un cimitero parrocchiale usato a partire dal XII secolo. Già dal secolo scorso era tornato alla luce il complesso battesimale paleocristiano, che sfortunatamente è stato ricoperto. Curiosamente, su questa cattedrale – e specialmente della sua fase primitiva - non è stato scritto molto e ciò che è stato pubblicato è spesso frutto di ripetizioni oppure viene citato in relazione ad altri monumenti, esempio la Basilica di Notre Dame de la Garde, la più amata dal popolo. Gli unici volumi documentati sono oggi classificati come “libri rari”: il primo venne scritto nel 1857 da Casimir Bousquet e si intitolava “La Major, cathédrale de Marseille”, l’altro fu scritto da François Roustan nel 1905 (titolo: “La Major et le Premier Baptistère de Marseille”)[1].
Il Battistero, risalente al V secolo d.C., rappresenta una testimonianza precoce della presenza cristiana a Marsiglia, insieme alle cripte dell’abbazia di Saint Victor e alla incredibile Basilica funeraria scoperta in Via Malaval (e della quale abbiamo parlato a parte). Il cristianesimo in Provenza fu portato, secondo una tradizione posteriore, da Maria Maddalena, Lazzaro e i loro compagni, di cui più volte abbiamo accennato. In città esiste pure un luogo[2] considerato la prigione in cui venne tenuto Lazzaro prima del martirio. Egli infatti andava predicando la nuova fede, in segreto e a proprie spese, fu così che venne scoperto e perseguitato. La tradizione agiografica distingue invece il Lazzaro fratello di Maddalena e amico di Gesù (da questi resuscitato), da un altro Lazzaro, quello della parabola del Ricco Epulone ma esiste pure un terzo Lazzaro che sarebbe divenuto vescovo di Marsiglia (morto nel V sec.d. C.). Il primo vescovo accertato di Marsiglia risulta essere Oresius[3], nel IV secolo d.C. ma per la tradizione provenzale il primo vescovo fu Lazzaro (66 d.C.), fratello di Maria Maddalena, evangelizzatore che avrebbe operato molte conversioni[4].
Dalle testimonianze storiche si sa che dentro la Vecchia Major esisteva (o esiste tuttora) la cappella di Marie Madeleine, ornata da un bassorilievo che rappresenta la santa davanti a un pubblico importante e davanti al portico di un tempio, che si ritiene essere quello di una divinità femminile pagana, esistente a quel tempo a Marsiglia[5]. Nel XII secolo questa rappresentazione venne chiamata Petra imaginis e lapis imaginis.
Nessuno sapeva dell’esistenza del vetusto monumento battesimale; mentre si scavava per realizzare la nuova cattedrale, nel 1850, emersero i resti della piscina centrale e delle murature, a nord-est. Il Battistero era orientato sull’asse E-O, con ingresso ad ovest. Il piano di calpestio era sullo stesso livello di quello della navata della Vecchia Major. Teniamo presente che da un lato c’è il mare e che il terreno era in pendenza, ad ovest. L’interno del Battistero era ottagonale ma esternamente era di forma quadrata (lato 22,50 m). Aveva otto colonne portanti interne e probabilmente un deambulatorio con altrettante colonne ed era provvisto di cupola. Al centro del monumento vi era la piscina, un bacino a forma di ottagono concentrico, di 4,4 metri di diametro utile, profondo circa 0.70 m. Sulle pareti, la vasca era rivestita di marmo bianco per uno spessore di 3 cm. Il Battistero paleocristiano doveva essere un edificio elegante e vasto. Comparato con altri edifici del genere del sud-est della Francia e dello stesso periodo, è quasi un unicum, sicuramente tra i più grandi della cristianità. Come mai un Battistero così grande, per le poche persone che abitavano lì? Si è supposto che l’abbondanza di materiale da costruzione, derivante dagli edifici romani in disuso, avesse consentito un intenso fervore edilizio. Non commentiamo…
Bellissimi mosaici furono ritrovati sia all’esterno che all’interno del Battistero vero e proprio. I mosaici appartengono però tutti all’epoca romano- cristiana. Essi sono composti da motivi geometrici, rettangoli, quadrati, cerchi e rombi. Erano policromi nel Battistero effettivo, bianchi e neri nelle altre zone (forse appartenenti ad una prima sala che ospitava i catecumeni per il battesimo ad immersione?). Pochi frammenti di mosaici di epoca merovingia e tutti tra il muro di cinta e le colonne che sostenevano la cupola. E’ possibile trovare una descrizione originale con dei disegni a questo link. Alcuni mosaici venuti alla luce con gli scavi del 2008 sono esposti al Musée d’Historique.
Pianta del grande Battistero paleocristiano di Marsiglia
Nel 1854 vennero scoperte anche poche vestigia plastiche: la base di una colonna sul pavimento del Battistero, datata all’epoca greco-romana. Un capitello corinzio in marmo bianco greco, con tutte le parti sporgenti danneggiate. Di epoca merovingia sembrano essere state le decorazioni e tassellature, che non furono prese a prestito dall’epoca romana. È stata trovata una statua di marmo alta 71 cm; non aveva né capo né piedi e il braccio destro era mancante. François Roustan pensava che si trattasse della statua di Santa Maria Maddalena.
Il Battistero era situato 30,50 metri a nord dell'asse della navata della Vecchia Major e 5 m a ovest della parete della facciata ovest (questa parte fu demolita per permettere la costruzione della nuova cattedrale).
- Quale Lazzaro?
Oggi sappiamo che una primitiva cattedrale esisteva contemporaneamente al Battistero, tra IV e V secolo d.C. e restò in uso almeno fino al Mille. Era dedicata a San Lazzaro e venne coinvolta nelle invasioni saracene almeno tre volte. E’ anche stato considerato che al tempo di Carlo Magno e dei suoi figli, Marsiglia fosse soggetta all'arcivescovo di Arles, che era metropolitano del vescovo marsigliese.
La dedicazione a San Lazzaro scomparve nell’VIII secolo, quando la cattedrale viene citata nei documenti come “Ecclesia Sancta Maria” e anche come “Madonna della sede antica” (epiteto molto significativo). Dal XII secolo assunse la denominazione di Santa Maria Maggiore. La pianta era a croce latina, aveva cinque campate con volte ad arco; l’abside era eptagonale (particolare). Per costruire la Nuova Major venne in parte amputata. Fortunatamente, grazie alla Società francese per la Conservazione dei Monumenti e alle proteste della popolazione di Marsiglia, il resto venne conservato.
A causa di grave degrado, alla fine del Mille la prima cattedrale venne ricostruita, sotto Pons II. Nel 1390 venne aggiunta la Torre campanaria. Con rimaneggiamenti successivi, è sostanzialmente l’edificio che esiste ancora oggi, accanto alla nuova cattedrale. Gli scavi del 1854 portarono alla luce anche numerose tombe, disposte su più righe, da Nord a Sud. In una fu trovata una medaglia del basso impero; le sepolture datavano all’era dei primi cristiani.
La cosa interessante è che nella Vecchia Major, oggi chiusa, non si avevano molti dubbi sull’identità del Lazzaro che era il santo titolare. Nell’arcata di sinistra vi era l'altare di Saint Lazare[6], con una statua del santo ritratto su una sedia pontificia, con la mitria vescovile e la croce nella mano. A sinistra, Maddalena reca il consueto vaso di profumi e Marta tiene il mostro (tarasco) incatenato. Queste statue di pietra erano una volta dipinte e dorate. Sulla base della scultura era scritto: Lazzaro amicus noster. Si trovavano sette piccole incisioni raffiguranti la vita di Lazzaro: la resurrezione del figlio della vedova di Naim; la resurrezione di Lazzaro, seduto sulla tomba, mentre parla con gli assistenti; il pasto con Gesù e Simone; Lazzaro sulla barca arriva a Marsiglia; Maddalena predica il primo Vangelo a Marsiglia; Lazzaro è consacrato vescovo; Lazzaro è decapitato[7]. Il santo era rappresentato anche altrove nelle opere plastiche della vecchia cattedrale, ad esempio con Saint Cannat, settimo storico vescovo di Marsiglia, e Saint Victor. Maddalena non era certo meno raffigurata…
L'arrivo di Maddalena e compagni a Marsiglia
Secondo la tradizione provenzale, dopo la decapitazione di Lazzaro i cristiani raccolsero i suoi resti e li nascosero in una grotta, per tenerli lontano dai Romani. Dal V secolo sarebbero stati conservati nell’abbazia di St. Victor[8]. Le continue scorrerie dei Saraceni indussero successivamente Romulus, abate di Saint-Baudile di Nîmes a trasferirle in una chiesa appena costruita situata ad Autun[9] in Borgogna. Ad incaricarsi del trasporto furono gli abitanti della Borgogna stessi e Gérard de Roussillon, governatore di Provenza. Prima della partenza, due sacerdoti marsigliesi rubarono il teschio della reliquia, mettendone un altro al suo posto, temendo di non potere più riavere indietro il corpo . Questo racconto, che sembra di fantasia, potrebbe avere un riscontro: esisterebbe in effetti un documento della Chiesa di Arles, che allora era suffraganea di Marsiglia, autenticato dai due preti che, terminate le incursioni barbariche, avrebbero esposto la testa ai fedeli. A quando risalga la traslazione del presunto corpo di Lazzaro non è però dato sapere, ma si sa che la testa di un uomo santo è conservata in una cassa d’argento ancora oggi; alcuni frammenti del corpo erano posti in una cassa di ferro dipinto ornato, dell’epoca di Raimondo II (1122). Nel 1481 la cassa fu portata nella cappella ritenuta del santo. Quando in seguito (1516) il re Francesco I entrò a Marsiglia, tutto il clero, con il vescovo in testa, lo accolsero portando la testa di Lazzaro, attorno alla cui figura si era sviluppato un culto molto fervido a Marsiglia.
Sorge però un problema: nella cappella di San Lazzaro delle cripte di St. Victor (un ambiente indescrivibile che abbiamo raccontato nel nostro video), sarebbe sepolto un Lazzaro che fu vescovo di Aix, morto nel 420 d.C.! Come la mettiamo?
Secondo Antoine de Ruffi (Autore di una “Histoire de la Ville de Marseille” , 1696[10]) nella cattedrale Vecchia si conservava anche il cranio di St. Cannat e molte altre reliquie[11]:
1. la mano destra di Sainte Madeleine
2. un dito di S. Marta
3. un frammento del legno della Vera Croce
4. un braccio di S. Cannat
5. un braccio del Santo Adrien
6. un braccio e una gamba di Saint Victor
7. un dente e i peli della barba di San Pietro
8. il capo di una delle vergini che subirono il martirio con Sant’ Ursula
9. un frammento del velo della Vergine
10. un dito di Sant' Antonio da Padova
11. Una spina dalla corona di Gesù
12. una costa di Saint Laurent
13. Pietre del sepolcro di San Lazzaro
Lo storico Ruffi avrebbe visto di persona tutte queste reliquie (perfino la Sindone o forse una copia!), insieme a molte altre, il 5 agosto 1687, durante una sua visita nella cattedrale vecchia. Alcune sembrano proprio incredibili…Lo studioso, particolarmente attento, scriveva poi che secondo alcuni autori nella cattedrale (vecchia per noi, ma per l’epoca in cui egli visse era la cattedrale e basta) vi sarebbe stata pure una sostanza sconosciuta, tenuta in un vasetto; si diceva che era la lacrima versata da Gesù sulla tomba del suo amico Lazzaro, prima del grande miracolo della resurrezione; la preziosa goccia sarebbe stata raccolta da un angelo e data a Maddalena e da quest'ultima portata in Provenza. Conservata nella Major fino al 330 d.C., sarebbe poi stata trasferita a Costantinopoli da Costantino. Nel 1056 sarebbe stata ricondotta in Francia, nell’abbazia della SS. Trinità (Sainte-Trinité) di Vendôme da Geoffroi Martel (Goffredo detto Martello, che il re di Francia Enrico I aveva mandato in Oriente per salvare gli imperatori [12]. Il racconto di Ruffi si ferma (il libro è del 1696), ma qualcuno ha proseguito la storia. Con la Rivoluzione le chiese vennero chiuse e le reliquie furono private dei loro contenitori d’argento. Tuttavia salve, vennero affidate al vicario della cattedrale, un certo Leyton, che il 7 marzo 1794 ne diventò il depositario, cosa che lo preoccupava molto. Era una grande responsabilità e decise di affidarle a E. J-B. Marronal console generale di Venezia, vice-console di Genova e Ragusa[13] a Marsiglia. Dove le mise costui? Mistero. Si apprende che un anno più tardi la libertà di culto venne ripristinata e il vicario rientrò in possesso delle reliquie della cattedrale mentre il diligente console ebbe una ricompensa per il compito cui aveva ottemperato. Le reliquie subirono altre traslazioni, fino ad arrivare nella basilica di Notre-Dame-de-la Garde il 23 agosto 1863 ma, essendo poco protette, una gran parte di esse si disperse.
Il cranio di Lazzaro, era tra queste? Per stare più tranquilli e avere una reliquia di…scorta, nel 1856 la chiesa di Autun restituì un braccio del santo alla Major di Marsiglia. E per fortuna. Perché meno di 150 anni dopo, i resti di San Lazzaro vennero profanati nella chiesa di Autun. Sono stati quindi presi dei provvedimenti per salvaguardare quelli conservate a Marsiglia (il cranio e il braccio). Era necessario un reliquiario nuovo, con vetro antiscasso collegato ad un allarme elettronico. La spesa si è profilata elevata, e così Don Ottonello ha lanciato una petizione. I Cavalieri di San Lazzaro e gli amici delle tradizioni e dei Santi della Provenza, instancabilmente attivi, non lo hanno lasciato solo e grazie ad una sottoscrizione il reliquiario è stato rinnovato, insieme ad altri arredi importanti, come l’altare della cappella di St Lazare; sotto la statua giacciono da allora le reliquie. Il 16 novembre 2008 le reliquie stesse sono state portate in processione per l’ostensione solenne. Partendo dalla chiesa di St. Laurent (san Lorenzo), passando per il luogo chiamato “prigione di Lazzaro” (cui abbiamo accennato prima), sono giunte in cattedrale, dove hanno ripreso il loro incontrastato ruolo di protagoniste.
Reliquiario contenente il cranio attribuito a San Lazzaro, venerato nella cattedrale marsigliese
- Una cattedrale privilegiata
Essendo una delle più antiche Chiese cristiane al mondo, Marsiglia e la sua cattedrale ricevettero sempre importanti privilegi e i Papi la posero sotto la loro protezione. Ma anche i sovrani la tennero sempre in alta considerazione nel corso della sua storia secolare, come Raimondo Berengario, marchese di Provenza nel 1150; Federico I (1164) e Federico II, Ildefonso d’Aragona (1176), il re di Gerusalemme, Sicilia e Napoli, nonché conte di Provenza Renato d’Angiò, Carlo VIII; inoltre Francesco I, Luigi XII, Luigi XIV ne confermarono i privilegi.
E’ con la Rivoluzione che La Major riceve i più gravi contraccolpi: statue, reliquiari, arredi, vengono saccheggiati. Il 5 aprile 1793 il vescovo Monsignor Charles Benoît Roux fu ghigliottinato su la Canebière; non veniva riconosciuto alcun culto dal Terrore. Nel 1803 la Vecchia Major versava in pessime condizioni. Il Concordato del 29 novembre 1801 sancì la soppressione della Diocesi di Marsiglia e l’unificazione del suo territorio con quello dell'Arcidiocesi di Aix. La Vecchia Major rimase abbandonata.
Nel 1811 il campanile fu demolito perché rischiava di crollare. Dopo la demolizione, il coro si crepò. L'edificio divenne completamente fatiscente, ma vennero intrapresi dei lavori per ridargli lustro. Pochi anni dopo, il 6 ottobre 1822, la Diocesi di Marsiglia fu ripristinata da papa Pio VII con la Bolla Paternae charitatis. In una sua visita a Marsiglia (26 settembre 1852) Luigi Napoleone Bonaparte ordinò la ricostruzione della Cattedrale. Nacque così la nuova Major, le cui dimensioni sono gigantesche: lunghezza 142 metri (asse nord-sud), è sormontata da una grande cupola di 17,7 metri di diametro ed ha un'altezza di 70 metri.
Il 31 gennaio 1948 la Diocesi fu elevata al rango di Arcidiocesi, immediatamente soggetta alla Santa Sede con la Bolla Inter conspicuas di papa Pio XII. Dal 16 dicembre 2002 è sede Metropolitana.
L'interno colpisce appena entrati per la presenza, nella navata centrale, di bandiere a destra e a sinistra, e anche nel transetto (dove troviamo anche quella dei Cavalieri di San Lazzaro). Sull'origine di questi drappi nella Major non si sa molto; dire con precisione a quali regioni o Istituzioni appartengano non è semplice. Si riconoscono le bandiere di Marsiglia e del Delfinato, della Francia, della Linguadoca (Occitania), del Poitou, dell'Europa, della Bretagna. Nemmeno i Marsigliesi stessi -da quanto abbiamo capito- sanno a chi appartengano tutte le altre.
Lo stile de La Major ha inteso fondere le culture d'Occidente e d'Oriente (croce latina e uso delle cupole, dei mosaici, dei porfidi, e dei simboli, come numerosi esagrammi o Stelle di Davide nella pavimentazione. Le pietre da costruzione provengono da zone diverse: pietra verde di Firenze, marmo bianco di Carrara, pietre di Calissane, onici italiani tunisini, mosaici veneziani...Esternamente è bicroma (a fasce verdi e bianche), internamente anche (a fasce rosa e bianche).
- Il cranio di Lazzaro?
La nuova cattedrale, La Major, bellissima nelle sue smaglianti architetture neo-bizantine, è veramente particolare perché, nonostante la Santa Sede Vaticana non riconosca il culto di Lazzaro (la ricorrenza fu soppressa nel 1970, tra l’altro) né l’evangelizzazione della Provenza da parte della “famiglia di Betania”, qui si continua imperterriti ad invocarla, a diffonderla, a sostenerla con forza. All'esterno, splendido e armonioso, con il mare a fare da sfondo, notiamo che nel portico si trova una fila di sette statue raffiguranti Cristo, circondato da S. Pietro, S. Paolo, S. Lazzaro e i santi provenzali: S. Maria Maddalena, S. Marta e San Massimino. Si noterà una statua sul piazzale prospiciente il mare: appartiene al vescovo Belsunce che ebbe un ruolo importante durante la peste del 1720.
All'interno, manifesti sono esposti su appositi sostegni, che raccontano (a chi ancora non la conoscesse) la saga dell’arrivo di Lazzaro e compagni dalla Palestina, intorno al 46 d.C. Anzi, è chiamata “la Venerabile Tradizione di Provenza”. Si sostiene che non vi sono testimonianze storiche perché vennero distrutte da secoli di invasioni. Lazzaro e Maddalena sono considerati i primi evangelizzatori cristiani; Lazzaro sarebbe stato decapitato nell’antica piazza dell’Agorà (Place de Lenche), in uno spazio dov’era situato il Teatro greco e Tempio di Apollo Delfino (attuale chiesa di San Lorenzo). Viene poi dedicato un breve spazio a tutte le città vicine che furono interessate allo “sbarco” di Maddalena e seguaci: Marsiglia, in primis, Saintes-Maries-de-la Mer, Arles, Tarascon, Aix, Saint Maximin- Grotta de la Sainte Baume, Apt. Ci ha fatto piacere il fatto di aver visto diversi di questi luoghi, fino ad ora. Gli altri saranno un prossimo itinerario da compiere.
San Lazzaro, seppure non più titolare della cattedrale (che è dedicata a Santa Maria Maggiore), troneggia ovunque. Se gli arredi non sono parsi adeguati, a chi opera in cattedrale, ecco che il manifesto cartaceo supplisce e diventa una presenza costante, che accompagna il visitatore in tutta la cattedrale e lo informa. Pannelli spiegano chi fosse Lazzaro e non lasciano dubbio su di lui: è continuamente appellato “ami, disciple de Jésus–Chrtist et martyr”, primo vescovo di Marsiglia, Lazzaro, che significa “Dio ha aiutato” o ”Colui che è aiutato da Dio”. Viene anche, per par-conditio, narrata la storia ufficiale di Lazzaro, l’uomo che ebbe due tombe, essendo morto due volte. La prima tomba, da cui fu tratto e risuscitato, restò vuota, giacché un'antica tradizione orientale considera Lazzaro vescovo e martire a Cipro. La notizia del VI secolo prese consistenza nel 900, quando l'imperatore Leone VI il Filosofo fece trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli, insieme con quelle della sorella Maria. Alcuni ritrovamenti effettuati sull'isola, parrebbero convalidare questa versione dei fatti.
Nella Cappella di San Lazzaro tutto è ovviamente dedicato a lui; al centro, sul fondo, vi è la statua dorata situata sopra l’altare, che contiene il reliquiario con il cranio che la tradizione (raccontata prima) attribuisce appunto al santo di Betania.
La Cappella di St. Lazar nella cattedrale
Ma le reliquie di Lazzaro sono attestate anche altrove (abbiamo citato Autun, ma molte chiese sostengono di possederle, anche in Italia). E’ a Marsiglia, tuttavia, che si svolsero i fatti, almeno quelli presunti, e qui si respira un’aria diversa, sarà la vicinanza del mare, tanto vicino davvero alla cattedrale, la suggestione delle favolose gesta, gli stendardi che veleggiano appesi nella navata e nel transetto, che quasi la testa gira… Perché qui è venerata quello che per la Chiesa Ufficiale Romana non avvenne mai?
La cattedrale commemora anche Saint Eugène de Mazenod, che fu arcivescovo di Marsiglia dal 1837 l 1861; egli fu un promotore assiduo di questi antichi santuari (Battistero, Vecchia Major e l’attuale, che venne iniziata proprio sotto il suo episcopato) “che sono prima di tutto la testimonianza della prima evangelizzazione di Marsiglia” (parole testuali da pannello in loco). Sugli spicchi della cupola sono dipinti, internamente, i nomi dei seguenti santi: Santa Maria Maddalena, San Vittore (Victor), San Lazzaro, San Pietro (a destra); San Paolo, San Massimino, San Teodoro e Santa Marta (a sinistra).
Nel duomo è conservata una statua dorata della Madonna (Vergine d'Oro), che viene portata solennemente in processione il 15 agosto, all'Assunzione, con grande partecipazione di popolo e rinnovamento delle tradizioni locali.
Interessanti anche i pannelli che riguardano l’antico, eccezionale (per dimensioni) Battistero, mostrandone planimetrie e disegni dei mosaici, tratti dal libro di François Roustan di cui parlavamo all’inizio (altri studi non ne sono stati fatti, anche perché i resti dell’edificio furono ricoperti e nessuno ha più potuto studiarli). Il lato N-O della nuova cattedrale si sovrappose proprio al Battistero. Anche i mosaici paleocristiani trovati in quell’antico edificio sono considerati unici a Marsiglia.
Quanti misteri giacciono ancora sotto i nostri piedi…
[2] Nelle cave dove si trovava la chiesa di San Salvatore (Saint Sauver, nei pressi di Place Lenche, dov’era situata l’agorà greca e romana).
[4] Eletto vescovo di Marsiglia, Lazzaro avrebbe colto la palma del martirio all'epoca dell'imperatore Nerone. I "lazzaretti", gli ospizi per i poveri reietti, gli ospedali, sorsero molto spesso all'insegna della protezione di S. Lazzaro, confondendo il Lazzaro della parabola del ricco Epulone, col fratello di Marta e Maria, "colui che Gesù risuscitò".
[5] Abbiamo parlato della raffigurazione analoga nel quadro cinquecentesco attribuito a Ronzen, nella pagina dedicata alla chiesa di St. Laurent.
[6] Opera di artisti italiani e fatto in marmo di Carrara. Gli esecutori furono Francesco Laurana e Tommaso da Como (Comacino sicuramente!). E’ segnalata anche una ceramica dell’atelier fiorentino del Della Robbia
[8] Dove, in realtà, riposerebbe il vescovo di Aix, Lazzaro (in carica dal 408 al 411, per dimissioni), del quale abbiamo visto anche un epitaffio (che non specifica alcuna data, purtroppo).
[9] Il culto di San Lazzaro è ancora attivo nella cittadina, presso l’ Abbazia di Notre Dame de Venière.
[10]E’ un libro raro, dal costo proibitivo (1.800 euro), che è reperibile, comunque, es. a questo link
[11] Riportate nel sito della cattedrale
[12] Conte di Vendôme dal 1032 al 1056, poi conte di Angiò dal 1040 e infine conte di Tours dal 1044 alla sua morte (1060). Sorge il dubbio se sia mai stato in Oriente. Infatti tutta questa narrazione, che ha delle varianti letterarie, è considerata sicuramente leggendaria. V. “Analectabiblion ou Extraits critiques de divers livres rares, oubliés ou peu connus”, di Auguste François Louis Scipion de Grimoard Beauvoir Du Roure (marquis), Paris, 1837, p. 409
(Autrice: Marisa Uberti
Argomento: La Major e il culto di Lazzaro
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Cattedrale e culto
Daris | 17.07.2014
Bellissimo articolo, quanti misteri ancora da svelare. Complimenti!