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La chiesa des Augustins e i Templari a Marsiglia
(Marisa Uberti)
L'ex-chiesa dei Templari a Marsiglia
Si dice che Marsiglia fosse il “porto occidentale dei Templari” e benché la città sia confluita sotto la Corona di Francia solo nel 1481, i vari Ordini monastico-cavallereschi erano di stanza qui, a difesa del suo porto, del transito di pellegrini e di merci, al servizio dei Conti di Provenza, per sorvegliare le numerose reliquie che qui si veneravano. La Tradizione Provenzale che identifica in Maddalena la prima evangelizzatrice della zona sembra essere partita nello stesso periodo di sviluppo dell’Ordine Templare, tra parentesi.
La Casa del Tempio di Marsiglia era situata, nel XIII secolo, sulle rive del Lacydon (nome che i romani avevano dato al vecchio porto); si trattava di una Commenda con chiesa. Oggi, arrivando sul rinnovato e luminoso Vieux Port, si noterà una chiesa dalla facciata bianca, settecentesca, è quella l’antica chiesa templare. Chiaramente trasformata, anche se i fianchi laterali mostrano qualche traccia antica.
La Brasserie des Templiers si è installata nel vicolo a sinistra della chiesa, sull’area dove nel Medioevo abitavano i Cavalieri rosso-crociati
C'è stato anche, nel tempo, un cambiamento nella toponomastica delle vie. La chiesa prospetta su 4 vie: davanti ha il Quai des Belges (direttamente sul Vieux Port cioè il mare); sul retro c'è l'attuale rue de la Reine Élisabeth de Wittelsbach (ex rue des Templiers), dove ha sede anche la brasserie; questa via fa angolo con Rue des Augustins (ex Rue Neuve des Augustins). La via a sinistra (guardando la facciata della chiesa) è Rue du Beausset (ex rue des Augustins). Come si vede, un bel giro di vie e di nomi!
Gli edifici, quando l’Ordine del Tempio venne soppresso (1314) passarono agli Ospitalieri di San Giovanni (che a Marsiglia si trovavano nella Commanderia di St. Jean, poco distante), ma in seguito furono acquistati dagli eremiti di S. Agostino nel 1367. Dopo un lungo periodo di lavoro per rimetterla a posto, la chiesa fu consacrata nel 1542 e completata nel 1588. Papa Clemente VII vi fu ricevuto, in occasione del matrimonio di Caterina de’ Medici, sua nipote, e il duca d'Orléans, figlio di Francesco I.
Nella città di Marsiglia gli Agostiniani si erano stabiliti appena due anni dopo la riunificazione dell'Ordine in un’unica congregazione di eremiti di Sant’Agostino (1256); presero residenza in rue d’Aubagne, vicino alla strada Fongate. Forse tra le loro fila si infiltrarono –alla loro caduta- alcuni Templari (come in altri ordini). Con l'aiuto di re Roberto I di Napoli, conte di Provenza, si installarono in quella zona ma nel 1361 dovettero abbandonarla perché serviva per creare una postazione o base logistica militare. A quel punto gli eremiti chiesero a Papa Urbano V (che era stato a suo tempo abate a St. Victor di Marsiglia) di poter contrattare l’acquisto degli edifici che erano stati dei Templari; la transazione riuscì e dunque da quel momento divenne proprietà degli Agostiniani, che vi rimasero fino alla Rivoluzione.
La chiesa è oggi denominata des Augustins o anche Saint-Ferréol les Augustins. Questo perché esisteva una chiesa dedicata a Saint Ferréol poco distante, che venne distrutta nel 1794. Quindi il vescovo di allora decise di riunire quella dedicazione con quella agostiniana.
In questa chiesa vi erano diverse confraternite: quella dei fornai, quella dei fabbri, lattonieri, calzolai, facchini, scaricatori, ecc. E quella di Nostra Signora della Cintura, che nacque sotto il pontificato di papa Eugenio IV per celebrare il culto della S. Vergine consolatrice degli afflitti. I membri mettevano a questa Madonna una cintura.
La Confraternita di Notre-Dame-de-la-Ceinture (storia)
Molte sepolture sono state rinvenute nell’edificio, sotto il pavimento della navata, cui si devono aggiungere quelle dei religiosi sepolti vicino all’altare e quelle appartenenti a famiglie nobili o confraternite nelle cappelle laterali.
Blasone sulla tomba della famiglia di Vincent de Candolle
E’ probabile che i Templari possedessero una Casa (Forte?) su una delle isole dell’arcipelago delle Frioul, di fronte al porto di Marsiglia, per ulteriore difesa all’ingresso del porto. Da studi francesi è emerso infatti che un sergente del Tempio, nativo dell’ Auvergne e di nome Etienne de Celeyr, fu ricevuto su’isola vicino a Marsiglia, nella cappella della Casa del Tempio, da Goffredo di Vichiers. Pare che il Cavaliere Roquefort o Rochefort, successivamente comandante della Douzens, nella diocesi di Carcassonne, venne qui arrestato nel 1307 e messo sotto tortura. Ricevuto nel 1276 in una torre del Tempio di Marsiglia, dal fratello Humbert (o Imbert) Blacas, tenente comandante della Provenza, in presenza di otto o dieci fratelli, si imbarcò lo stesso giorno e e rimase all'estero fino alla disfatta di Acri. Il comandante della Provenza fu spesso nella casa del Tempio di Marsiglia, il più importante porto d’imbarco del Mediterraneo in Francia. Dagli atti degli interrogatori conseguente l'arresto dei Templari, sappiamo che un certo Guillaume de Gy, originario della diocesi di Besançon, dove aveva sede il Gran Maestro, aveva le funzioni di palafreniere o qualche cosa di simile. Egli, all’età di trent’anni, il 21 ottobre 1307 fu interrogato e disse di essere stato ricevuto dal cavaliere Simon de Quincy nel 1303, specificamente responsabile dei Templari imbarcati, o, secondo la frase latina, "magister passagii". Testimoniò pure che a Cipro, il Gran Maestro avrebbe abusato di lui tre volte durante la notte! (le testimonianze venivano estorte sotto severe torture e molti dicevano il falso pur di farle cessare)[1].
A sinistra, storia della reliquia di san Luigi d'Angiò (1274-1297), che non deve essere confuso con il re di Francia (che fu suo prozio). Questo Luigi era figlio di Carlo II, re di Napoli e Maria di Ungheria. Nella descrizione è anche scritto che era anche noto come San Luigi di Marsiglia (St. Luois de Marseille) o anche San Luigi di Brignoles (che era la sua città natale). Morì giovane e le sue reliquie furono conservate a Marsiglia nella chiesa dei francescani. Lo sfortunato giovane trascorse dai 14 ai 21 anni in carcere in Spagna, in ostaggio del re di Aragona. Poco dopo si ammalò di tubercolosi e morì, ma prima -manifestando l'intenzione di farsi prete, visitò molti monasteri della Provenza, portando conforto ai carcerati. Si ritiene fosse in buoni rapporti con i Templari; papa Celestino V voleva farlo vescovo di Lione, cosa che avenne sotto il pontificato del suo successore ma Luigi decise di dimettersi (pensava gli fosse stato dato il titolo perchè figlio del re). Quando morì, in odore di santità, venne canonizzato. Le ossa furono state trasportate nella chiesa dei Frati Minori di Marsiglia, che si trovava fuori le mura della città, nei pressi di rues Tapis-vert et Thubaneau. Restarono lì fino al sacco di Marsiglia, nel 1423, quando Alfonso d'Aragona li razziò, insieme a diverse altri reperti, che depositò nella cattedrale di Valencia (come le catene del porto, che abbiamo visto nella Cappella del Santo Caliz). Dopo secoli (522 anni!), nel 1956, le reliquie tornarono a Marsiglia, donate dal vescovo di Valencia, e furono conservate in questa chiesa ma furono trafugate nel 1993: al loro posto c'è un biglietto "in restauro"....
Ma torniamo ai nostri Cavalieri Templari. Si conosce il nome di un cappellano della Casa del Tempio, Bertrand de Marseille e anche di altri personaggi, tuttavia tutti i registri dell’Ordine sono scomparsi, e ciò non consente di rintracciare le origini dell’importante Maison che dovevano avere i Templari di Marsiglia. Si sa che la loro presenza era attiva tra 1171 e il 1181, quando papa Alessandro III prese la loro chiesa sotto la sua protezione. Le Commanderie di Arles, Marsiglia e Saint-Gilles (con Montpellier) sembra fossero inoltre gli unici luoghi dove si tenessero i Capitoli Provinciali.
Da Marsiglia partivano numerosi viaggi per le terre d’Oltremare (di cui si ha notizia ancora tra il 1270 e il 1300, cioè anche dopo la sconfitta di Acri); in almeno tre occasioni vi transitò anche il Gran Maestro Jacques de Molay (maggio 1293, agosto 1296 e in autunno del 1306). Le Commanderie locali erano tenute a reclutare combattenti; questa missione fu egregiamente espletata da quella di Marsiglia. Che la città fosse veramente “il porto della navigazione Templare nel Mediterraneo occidentale" è pure dimostrato dalla presenza del “magister passagii", ovvero il religioso responsabile dell’imbarco di uomini e materiali verso l’Oriente.
Circa 6.000 pellegrini all’anno sarebbero transitati da Marsiglia alla Terrasanta e viceversa, al tempo dei Crociati. I nomi delle loro barche, di cui troviamo tracce negli archivi del tempo, erano suggestivi, come ad esempio “La Rosa del Tempio" o "Tempio del Falcon”, che era la più grande nave da carico nel Mediterraneo.
I Templari avevano ottenuto il diritto di transito, che era libero da tutte le tasse.
In città, l’esistenza di un ospedale del Santo Sepolcro attesta lo stretto rapporto con la Terra Santa; inoltre vi era una Casa dell'Ordine di Santiago, intorno al 1248, la cui esistenza può essere spiegata nell'ambito dei progetti elaborati nel 1306 da Folco de Villaret e Jacques de Molay . C’è anche un risvolto interessante che riguarderebbe il loro arresto. Secondo Damien Carraz (“L'Ordre du Temple dans la Basse Vallée du Rhône”, Lyon, 2005) i Templari sapevano qualcosa almeno dal 1306. Il “magister passagii” con sede a Marsiglia avrebbe anche tentato di informare Jacques de Molay di alcuni pericoli che minacciavano l’Ordine, nelle settimane prima del loro arresto. Sembra possibile che i Templari non abbiano preso alcuna precauzione?
Argomento: I Templari a Marsiglia
precisazioni storiche
Domenico | 25.05.2016
Cortesemente non uniamo i cavalieri di Malta che hanno ereditato i beni dei templari dopo il 1312 con lo stesso. Ordine cavalleresco templare. Folco de. Villaret era il. Gran. Maestro a. Rodi dei futuri Cavalieri di. Malta e non ha nulla a che vedere con i templari.
R: precisazioni storiche
Duepassinelmistero | 29.09.2016
Gentile signor Domenico, cortesemente la invitiamo a rileggere attentamente il testo, in cui non viene detto che Folco de Villaret fosse un Templare, infatti vi è un collegamento ipertestuale che rimanda alla sua biografia, in cui è chiaramente scritto che appartenesse agli ospitalieri. I due Ordini avevano stretto una specie di accordo (mai realizzato) per quel progetto di cui si parla nel testo e nulla più.
Interessante!
Fede | 25.09.2014
Appena torno a Marsiglia vado di sicuro a visitare questi posti. Grazie perché non si trova nulla del genere sulle guide tradizionali. Fede