6. La parrocchia di San Giacomo Apostolo e l'Apparizione della Madonna della Navicella
[Speciale Chioggia]
Marisa Uberti
Questa imponente chiesa si trova lungo il Corso del Popolo, in pieno centro storico ed anche se è venerata dai chioggiotti, è poco conosciuta altrove. Sorge su un precedente edificio romanico che aveva tre navate e che nel tempo rischiava il collasso. Fu allora ricostruita, ad unica navata, a partire dal 1740, per poi essere consacrata nel 1790, ben cinquan’tanni dopo (i lavori durarono 46 anni). E’ chiesa parrocchiale di S. Giacomo Apostolo e Basilica minore pontificia della Beata Vergine della Navicella. Tra le sue preziose opere d’arte primeggia sicuramente, per importanza devozionale, l’icona della Madonna della Navicella, così chiamata perché la Vergine –apparsa con il Cristo piagato dai peccati dei chioggiotti – scomparve a bordo di una navicella (=imbarcazione) senza conducente. Un bel mistero, sembrerebbe il racconto di un'incontro del...terzo tipo! A quanto tramandano le cronache, gli eventi risalgono al 25 giugno 1508, quando all’ortolano Baldissera Zalon apparve la Madonna: era come ammarata sulle acque, nei pressi della spiaggia di Sottomarina (dove è situato il Santuario della Madonna della Navicella). Era quasi calata la sera ed imperversava un furioso temporale; quell’immagine gli dovette sembrare un sogno, un evento soprannaturale, chiaramente. Avvicinatosi alla Madonna, vestita di nero, vide che aprendo il mantello teneva sulle ginocchia il Figlio, prostrato da piaghe. Per sanarle e per placare l’ira di Dio, i chioggiotti avrebbero dovuto fare opere di penitenza, diceva Maria, non bestemmiare più, ritornare a costumi più severi, e non profanare le feste. Andato a chiamare il prete e altre persone, Zalon e gli altri tentarono di raggiungere la visione ma più si avvicinavano a quella navicella e più questa si allontanava, imprendibile. Poi scomparve completamente, lasciandoli sbigottiti. Sul luogo dell’apparizione sorse la chiesa, meta di continui pellegrinaggi (come abbiamo detto si trova a Sottomarina). Nella Chiesa di San Giacomo di Chioggia però venne in seguito[1] portata l’icona che lo Zalon ritrovò sul luogo della visione; sotto il quadro, in una nicchia più piccola, si trova lo "zocco", parte del tronco di legno insanguinato sul quale la Vergine sedeva, tenendo in braccio il Cristo.
L’immagine si trova sull’altare maggiore ed è molto venerata,; è circondata da una serie numerosissima di ex-voto, chiamate localmente “tolèle”, che sono la testimonianza più eloquente della devozione popolare che circonda il luogo di culto. Riproduzioni dell’icona si incontrano un po’ ovunque in città, basta farvi caso.
Nel grandioso interno del tempio spicca l'affresco del soffitto, di ben 223 metri quadrati, realizzato dal pittore locale Antonio Marinetti (detto il Chiozzotto), allievo di Giovanni Battista Piazzetta (1682-1754). Con Breve apostolico del 30 marzo 1906, il sommo pontefice san Pio X elevò e insignì la chiesa urbana di san Giacomo apostolo con l’inclito titolo di basilica; da quella data ha, quindi, la facoltà di alzare nella fronte, sopra la porta centrale, le insegne araldiche del regnante pontefice, oltre a quelle dell’ordinario diocesano; ha, altresì, l’uso del gonfalone papale e del tintinnabolo.
L’ immagine gloriosa di San Giacomo, raffigurato con l’immancabile bastone del pellegrino e le conchiglie cucite sull’abito, opera del 1793 di G.C. Bevilacqua, una volta ospitata nella cappella battesimale, ha trovato posto, dopo i lavori del 2003, sotto la tribuna che sorregge l’organo, a salutare il fedele che esce dalla chiesa[2.
Dalle Calle San Giacomo diparte il Ponte San Giacomo, unica direttrice percorribile dai mezzi per arrivare a Sottomarina. Sul muro d'angolo notare un "capitèo", cioè una piccola edicola che contiene la riproduzione dell'effigie della Madonna della Navicella.
Note:
[1] Il 15 novembre 1806
Argomento: Navicella
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