Sulle tracce degli antichi acquedotti di Bergamo

                                                (duepassinelmistero)

 

Dopo aver seguito l'interessante conferenza di M. Glanzer e, precedentemente, una indimenticabile visita speleologica con il Gruppo SB "Le Nottole" a tre ambienti sotterranei di Bergamo Alta, si è riacceso in noi il desiderio di andare alla ricerca e alla scoperta dell'antico percorso degli acquedotti di Bergamo.

Questo breve articolo è soltanto l'anteprima di un successivo lavoro, una premessa- diciamo così- che vuole essere testimonianza di quanto si debba ancora conoscere della città di Bergamo, con le sue multiformi sfaccettature e la sua storia che si ramifica in tante direzioni, così come fanno cunicoli e gallerie sotto le superficie della Città Alta. Ma anche stando in superficie si possono fare delle gratificanti scoperte.

Memori di quanto ci aveva informati il Glanzer, siamo andati in cerca delle "pietre segnate" con le lettere AQ, che indicano la presenza di tratti degli antichi acquedotti, altrimenti impossibili da individuare. I membri del GSB "Le Nottole" hanno compiuto un' immane operazione di ricerca d'archivio per poter risalire a quegli antichi tracciati e poi, sul campo, sono andati ad ispezionare, a verificare, a mappare i percorsi, per poter restituire alla storia dei bergamaschi un tassello importantissimo.

Le pietre con incise le lettere A Q che fino ad ora abbiamo rintracciato sono le seguenti:

 

                     Forse tra le più curiose, questa si trova in un tratto di Via Beltrami

 

Pietra incassata in un tratto dell'acquedotto interrato località Gallina (inizio Sentiero dei Vasi)

 

Le pietre sopra inserite sono pertinenti all'antico Acquedotto dei Vasi (o di Castagneta). Quella sotto è pertinente all'Acquedotto di Sudorno:

 

                                   Pietra incassata in un tratto di Via Sudorno

 

AQ inciso su una pietra incassata nei pressi del "Fontanone", eretto nel 1342 da Giovanni e Luchino Visconti per ricevere le acque di Castagneta. La capacità della Cisterna era di 43.800 brente bergamasche. La porticina a destra era forse un antico uschiolo di ispezione?


Il Fontanone nella sua parte anteriore, monumentale, con stemma visconteo. Il manufatto si trova sotto l'attuale Ateneo, nei pressi della Basilica di S. Maria Maggior e dell'entrata laterale del Duomo di S. Alessandro

 

La ricerca prosegue e la aggiorneremo quando documenteremo altre "pietre segnate" con la sigla AQ. Al contempo abbiamo rintracciato potenziali antichi punti di ispezione, molti murati ma altri ancora aperti. in alcuni casi sono lasciati alla mercè dell'inciviltà (purtroppo è ovunque), in altri casi l'acqua sorgiva scorre ancora abbondante e freschissima (anche se pannelli indicano la non potabilità). Lungo via Castagneta e via Beltrami si trovano molte testimonianze:

 

 

                                                        Via Castagneta

          

                                                           Via Beltrami

 

Ma l'Acquedotto dei Vasi (o di Castagneta) origina molto più a monte, alla sorgente della Noce, nel bosco sopra via Ramera e noi siamo andati a documentarlo, per il momento nel tratto iniziale.

 

                

 

                      

                       

                       

                        

                        

                Primo uschiolo d'ispezione, che conduce ad una cisterna ben conservata

 

        

        

 

Proseguiremo questa entusiasmante esplorazione. Si deve al GSB "Le Nottole" se l' Acquedotto dei Vasi (o di Castagneta) ha potuto essere individuato e studiato e se possiamo percorrerne le tracce rimaste. Ciascuno di noi deve essere consapevole dell'importanza che riveste: forse era già esistente in epoca romana! Sicuramente eera in uso nell' XI secolo e una lapide datata 1329 ci informa che  il podestà Beccaro Beccaris fece pulire l'acquedotto.

 

 Lapide inserita nel muro medioevale in prossimità della località “Gallina” (al termine di Via Castagneta)

 

(continua-)

 

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