San Felice Circeo (LT):
- Il Monte Circeo: una terra leggendaria
- L'Acropoli
Fig. 14. Pannello situato nel parcheggio del Belvedere delle Crocette in cui è illustrato il percorso più semplice per raggiungere l'Acropoli e le sue emergenze archeologiche (foto autrice)
Fig. 15. Il Belvedere con la croce (foto autrice)
Le Mura Ciclopiche dell’Acropoli racchiudono un’area di circa due ettari, disposta lungo il ciglio del Monte. La loro altezza sul lato esterno varia a seconda della posizione, restando conservate fino a un massimo di 6 metri presso il lato nord-ovest. Le mura vennero fondate sulla roccia viva, spianata per consentire la messa in opera del primo filare di pietre. La struttura è caratterizzata da grandi massi squadrati, ben tagliati e levigati all'esterno, per non offrire punti di appoggio ad eventuali aggressori. I blocchi sono sovrapposti ad arte all’esterno, a secco, mentre il lato interno fu realizzato con pietrame di piccole e medie dimensioni, messo in opera così come era uscito dalla cava.
Il perimetro dell’Acropoli è stato completamente messo in luce: esso ha la forma di un quadrilatero non regolare, con il lato Nord di 244 m, il lato Sud di 194 m, il lato Est di 85 m e il lato Ovest di 155 m (per un totale di 678 m perimetrali); su questo lato settentrionale è ancora distinguibile una Porta. Inizialmente le porte d’accesso erano due: la Porta Antica a nord-ovest, di cui sono visibili pochissimi resti a causa del crollo dell’architrave, e una (probabile) porta di emergenza all’estremità del lato nord. La peculiarità di questi ingressi è tutta nel sistema di chiusura che puntava a risolvere alcune difficoltà legate alla struttura in opera poligonale.
[1] https://it.wikisource.org/wiki/Odissea_(Romagnoli)/Canto_X
[2] "Da una parte si vedono le Isole Pontine (la più grande è l’Isola di Ponza con accanto Palmarola e Zannone e Ventotene un po’ più in là); da un’altra si vede il Golfo di Gaeta e quando il cielo è particolarmente terso anche quello di Napoli con Ischia e il Vesuvio; sul lato opposto c’è la spiaggia di Sabaudia (la spiaggia di Torre Paola) con le dune che separano il mare dai laghi costieri (il lago di Paola, di Caprolace, Monaci e di Fogliano). Lo sguardo spazia sul lato interno sui Monti Lepini e sulla Pianura Pontina con il fazzoletto verde intenso del bosco di pianura del Parco Nazionale del Circeo, il più grande d’Italia" fonte: https://blog.zingarate.com/parconazionaledelcirceo/trekking-picco-di-circe/
[3] Storia, leggenda li trovate qui
[4] Nel I sec a.C. con la supremazia della Gens Julia (la famiglia di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto) che già si diceva discendente da Venere, un altro mito finì per sostituire quello di Circe ed Ulisse ed in esso Venere era la protagonista incontrastata. Il nuovo mito racconta la storia di Enea, eroe troiano figlio di Venere, che in fuga da Troia vinta dagli Achei, parte per l’Italia e fonda sulla costa laziale una sua colonia. I figli di Enea fonderanno un giorno l’Urbe attraverso Romolo e Remo. Virgilio mise il nuovo mito della fondazione di Roma nero su bianco scrivendo l’Eneide (link)
[5] https://www.circei.it/pagina-23.html
Per approfondire: