I Campi Flegrei e la Solfatara di Pozzuoli
(Speciale Campi Flegrei)
(a cura di duepassinelmistero)
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I Campi Flegrei sono così chiamati fin dal tempo della colonizzazione greca, quando ci si accorse che l'area era "ardente" (flegraios) perchè interessata da fenomeni vulcanici (nel comprensorio a nord di Napoli si contano circa 40 antichi vulcani; è una grande caldera del diametro di 12-15 km). Se tornassimo indietro nel tempo di almeno un milione di anni, vedremmo un paesaggio completamente diverso da quello odierno (che peraltro si modella ancora per il fenomeno del bradisismo), che si andò costituendo in tre fasi, a partire da una primitiva eruzione di un singolo vulcano sottomarino che emise lapilli, ceneri, pomici e fu determinante per la formazione del tufo grigio e del piperno.
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- La Solfatara di Pozzuoli
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L'odore di zolfo è percepibile a distanza di qualche chilometro, arrivando in macchina nel luogo, questo possiamo dirlo perchè lo abbiamo sperimentato. Lo zolfo presente nell'atmosfera della Solfatara non è dannoso, dicono gli studiosi, ma anzi è un aerosol naturale (le esalazioni diventano pericolose quando ci si ritrova sotto il livello del terreno dove i gas sono velenosi, ma questa evenienza non deve mai accadere ai visitatori della Solfatara che, al momento, ricordiamo è sotto sequestro).
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La visita alla Solfatara era compresa già dal XVIII secolo nel Grand Tour cui aderivano giovani aristocratici per formarsi una cultura storica, artistica e politica. L'Italia, con le sue antichità classiche, era una meta prediletta e la zona dei Campi Flegrei divenne una tappa fondamentale: qui si potevano visitare sia i siti archeologici che documentare i fenomeni naturali come l'attività vulcanica. Dalla seconda metà del '700 e dopo le scoperte di Pompei ed Ercolano, si diffuse la moda irrefrenabile per l'antico, incentivata dai Borboni. I Campi Flegrei, posti su quella direttrice, furono visitati da letterati, artisti e girovaghi, che ne hanno lasciato copiose testimonianze sotto forma di opere d'arte (descrizioni, poesie, racconti, dipinti, schizzi, ecc.), sparse oggi in tutto il mondo.
- Ora proseguiamo i nostri due passi e, dato che ci troviamo molto vicino, rechiamoci nella chiesa di San Gennaro alla Solfatara, dove ci attende qualcosa di molto interessante...Seguiteci!