Ciao, volevo sapere se sono state fatte delle analisi sugli organi e che datazione hanno dato. Grazie, interessante!
La mummia di Bonito (AV)
il mistero di Vincenzo Camuso
(Marisa Uberti)
Durante un week-end del settembre 2016, in occasione della mia partecipazione al I Convegno Nazionale sul Simbolismo medievale e Triplice Cinta, i gentili organizzatori dell'evento mi hanno fatto conoscere alcune delle realtà culturali che il paese offre e, con piacevole sorpesa, ho scoperto che non sono poche! Già conoscevo, indirettamente, la Chiesa Madre del paese, perchè sulla facciata del Campanile adiacente, vi è l'incisione di una Triplice Cinta in verticale (v scheda). Mi era stata a suo tempo segnalata dall'avellinese Tino Coviello ed è stata un'occasione per vederla dal vivo. Bonito è un paese dell'Irpinia, posto sul versante sinistro della bassa valle del fiume Ufita, alle pendici sud-orientali del monte Calvario e al confine con la provincia di Benevento. Invito a conoscere l'articolata storia del paese sull'ottimo portale del Comune, curatissimo e sempre aggiornato.
Tra i luoghi di spiccato interesse in questo paese, mi ha molto incuriosito e imteressato la Cappella di Vincenzo Camuso, sul Belvedere di Bonito (il "Muraglione", per i locali). Secondo i bonitesi, questo personaggio è paragonabile a un santo, per via delle numerose guarigioni che avrebbe operato e lo dimostrano i numerosissimi ex-voto appesi in una teca alla parete del piccolo ambiente di culto. Santa Romana Chiesa, però, non ha mai riconosciuto in Camuso un santo, anche perchè...non si sa realmente chi fosse. Eppure c'è una mummia a testimoniare l'esistenza di un cadavere, che mostra ancora il corpo conservato e seduto (poi vedremo perchè). Appare dietro una teca trasparente, forse per evitare che la gente getti denaro e oggetti preziosi nell' "urna", che comunque ne contiene già parecchi. Il nome di Vincenzo Camuso compare frequentemente nei registri parrocchiali di Bonito, segno che dovevano esservi diversi omonimi ma storicamente le fonti locali non dicono nulla che possa identificare questo personaggio.
Le tradizioni popolari che circondano il mistero della mummia custodita nella Cappella Camuso non sono univoche: da quella che lo descrive come un abile chirurgo che operava di notte, ottenendo risultati miracolosi a quella che lo identifica con un ciabattino o un monaco...E non manca il risvolto curioso: se non credete che egli abbia poteri particolari o gli mancate di rispetto, state attenti perchè...Potrebbe apparirvi in sogno e prendervi a bastonate! Questo è infatti l'aspetto leggendario del personaggio, che lo presenta come un temibile vendicatore. Ad una donna che aveva coperto la sua mummia perchè le procurava "impressione", apparve in sogno Vincenzo e la "persuase" a scoprirla l'indomani! Recentemente un pittore importante della zona (tale Morelli) azzardò a fare un ritratto della mummia stessa, per poi venderlo per 300 euro. La notte stessa ricevette la visita di Vincenzo che ancora una volta usò i "suoi metodi" e ottenne dall'artista il recupero del quadro che "doveva stare all'interno della Cappella"! Infatti pare sia cutodito in un salone adiacente all'edificio.
Tutto questo non fa che contornare di fascino misterioso (seppure macabro) la "santa" mummia conservata nella Cappella Camuso, che è un edificio ricavato nella cripta della ex-chiesa dell'Oratorio (risalente al XIII secolo), abbattuta nel 1962 in seguito ai danni causati da un terremoto.
La mummia venne scoperta nel 1804 quando, per ordine di Napoleone (Editto di Saint Cloud), i defunti non poterono più essere sepolti nelle chiese ma in appositi cimiteri, da dislocare lontano dai centri abitati. Andavano evacuati anche i cimiteri esistenti nelle città e negli edifici chiesastici. Nella ex chiesa dell'Oratorio di Bonito avveniva la pratica (abbastanza frequente) della "scolatura" dei cadaveri: i defunti venivano cioè messi seduti su degli scranni in pietra, nelle cripte, e lasciati letteralmente "sciogliere" in maniera naturale (vi era infatti un foro che raccoglieva i fluidi organici di scolo). Quando la cripta fu aperta per liberarla dai resti ivi sepolti, nel 1804, ci si avvide di questo ed emerse un fatto inaspettato: vi erano ancora tre cadaveri iindecomposti seduti sui sedili di pietra, due dei quali si disfecero a contatto con l'aria. Soltanto uno rimase intatto ed era quello di Vincenzo Camuso, cui la gente attribuì -da subito- poteri miracolosi (era di per sè un fatto prodigioso, l'essersi conservato integro). L'uomo, in vita, doveva appartenere alla Confraternita della Buona Morte, come dimostrerebbe il fatto che fu stato sepolto nella chiesa dell'Oratorio, da essa gestita. La data della sepoltura non è tutt'ora molto chiara. La mummia non era corredata, in verità, di alcun cartiglio identificativo, eccettuato un bigliettino posto sul capo, su cui è scritto "Vincenzo Camuso". Questo biglietto quando è stato apposto?
"Miracolo! Miracolo!" gridò la gente di Bonito portando fuori quel cadavere ancora intatto, e qualcuno cominciò a sognarlo. Ed è qui che si innesta l'identità di Vincenzo Camuso: era lui stesso, apparendo in sogno, che dichiarava il proprio nome e cognome, e dove si trovasse!
La fama del Camuso superò ben presto i confini paesani e da fuori cominciarono ad affluire persone che, senza nemmeno conoscere l'esistenza del paese, sostenevano di avere ricevuto in sogno la visita del personaggio, che si qualificava come Vincenzo Camuso e si trovava sul Belvedere di Bonito. Chi si rivolgeva a lui otteneva guarigioni; in particolare "Zi Vicienzo" (com'è ancora noto localmente) ha sempre avuto un rapporto speciale con le partorienti. Numerosi sono i pellegrini che ancora oggi arrivano a questa Cappella in segno di devozione o ringraziamento; persone provenienti da tutto il mondo, anche dalla lontana America e dalla remota Australia! Senza conoscere Bonito, vi giungono indotti da Vincenzo Camuso, che in sogno li guida qui e sostengono che egli operi guarigioni, anche di malattie gravi. Per la scienza questo è incredibile da sostenere ma come diciamo sempre, in certe materie non esiste un parametro di valutazione perchè c'è un limite oltre il quale si esce dalla sfera dello "spiegabile" e si entra in quella che sarebbe troppo sbrigativo definire "superstizione".
- Si ringraziano vivamente: Valerio Massimo Miletti, Gaetano di Vito, Marco di Donato, Tino Coviello.