La Pietà Rondanini: curiosità ed enigmi
La scultura alta 196 cm - oggi celeberrima - fu trovata nella casa di Michelangelo Buonarroti a Roma subito dopo la sua morte (1564) e fu descritta come un "Cristo con un'altra figura attaccate insieme". Poco dopo scomparve nell'oblio per ricomparire nell'inventario dei beni posseduti del marchese Giuseppe Rondanini (in realtà il cognome esatto era Rondinini) stilato nel 1806 nel suo Palazzo di via del Corso a Roma, a seguito della morte di questi, avvenuta nel 1801. In quell'occasione lo scultore incaricato di censire tutti i pezzi della Collezione appartenuta al marchese, descrisse la "Pietà" "come attribuita a Michelangelo ma "si conosce essere un equivoco". Di cosa parlava? A quale circostanza equivoca si riferiva? Sulla base della statua vi sono due iscrizioni: una è formata da una serie di lettere maiuscole appuntate e l'altra, apposta nel 1857, dichiara essere la Pietà di Michelangelo Buonarroti. A quel tempo, però, non era ancora giunto il momento di richiamare l'attenzione fino a quando qualcosa si mosse e l'opera cominciò a suscitare un crescente interesse che in breve divenne esacerbato, tanto che fu contesa anche da istituzioni straniere. Dopo l'acquisto da parte del Comune di Milano (con partecipazione statale) nel 1952, la "Pieta" Rondanini" è stata pluristudiata, analizzata, inquadrata documentalmente ed è attualmente protagonista di un museo creato apposta per lei nel 2015, allestito nell'antico Ospedale spagnolo del Castello Sforzesco di Milano. Qui si trova anche la bellissima ara romana su cui il gruppo statuario fu posto per oltre un secolo (dal 1911 al 2015), con brevissimi intermezzi in cui si pensò di collocarla su altri due tipi di basamenti (ben poco noti al grande pubblico, che ora ha la possibilità di conoscerne i retroscena). Attualmente la scultura si trova su un moderno plinto progettato con tecnologia antisismica, per proteggerla dalle vibrazioni della sottostante metropolitana. Gli esperti concordano sul fatto che rappresenti un capolavoro scultoreo, l'ultima opera della lunga vita di Michelangelo che, oltre alla meravigliosa "Pietà" creata in età giovanile e situata in S. Pietro in Vaticano, lavorò in modo tormentato ad altre Pietà, negli ultimi anni dell'esistenza (come alla "Pietà Bandini" ora a Firenze e a questa di Milano). Tuttavia qualche voce fuori dal coro c'è. Andiamo quindi a vederla anzi a rivederla (perchè la potemmo visitare nella sua precedente collocazione) con gli occhi di oggi. Questo video è semplicemente una pausa di riflessione sui dati storici a disposizione e gli interrogativi che l'opera suscita ma che, davanti ad essa, sembrano surclassati dalla sua forza evocativa.