Una "Stonehenge" dolomitica
(Raul Lazzarin)
VENETO
Provincia di Belluno
Comune di San Vito di Cadore
Coordinate 46°28'06.33"N 12°05'17.80"E
Il monte Mondeval è famoso per la scoperta fatta da Vittorino Cazzetta nella primavera del 1985: la scoperta della tomba di un cacciatore del mesolitico noto come l'uomo di Mondeval.
Con l'amico Emiliano abbiamo fatto una gita in loco prendendo visione del sito ed abbiamo esplorato la zona.
Abbiamo potuto osservare due macine litiche, una pietra rettangolare incisa ed orientata est ovest e due petroglifi circolari.
Interessante è un piccolo dettaglio: la prima macina litica è ubicata nei pressi del masso ove è stata rinvenuta la sepoltura dell'uomo di Mondeval, mentre la seconda è ubicata nei pressi di un'altro masso. I due massi presentano le stesse tracce di lavorazione.
Venuta l'ora di rincasare, le nostre strade si sono divise; Emiliano ha imboccato il sentiero che segue un canalone, mentre io ho preferito continuare in cresta per esplorare un piccolo altopiano. Dopo un po' sono giunto in un avvallamento pianeggiante dove ho sgranato gli occhi: dei monoliti disposti a formare un'ellisse. Due di loro, per forma e dimensione hanno catturato la mia attenzione.
Tali massi, paralleli fra loro, presentano una lunghezza di 5 m circa, un'altezza di circa 3/4 m ed una larghezza di 1,5 m; la fessura che separa i due monoliti presenta entrambi i lati perpendicolari al terreno e, cosa più importante, presentano tracce di levigatura. E', dunque, stato effettuato uno studio per verificare la presenza di un eventuale allineamento astronomico del sito. L'allineamento rilevato va a puntare perfettamente il luogo ove è stata rinvenuta la sepoltura mesolitica, cosa che va a fornire un ulteriore indizio riguardante la possibile natura antropica del sito.
Ad una prima analisi archeoastronomica, l'allineamento del sito presenta un azimut di 112,5°(+-0,5) con un'altezza media all'orizzonte di 1,2°.
Ho calcolato l'errore complessivo del azimut astronomico rilevato sull'immagine satellitare acquisita. [0,1(96,56/90,99)]/180=0,00088%
Questo significa che l'allineamento ha il 99,99912% di probabilità di non essere casuale.
Ho tenuto conto delle prove archeologiche del sito[1], del tessuto etnografico presente sul territorio[2] ed ho, in seguito, utilizzato dei software di simulazione astronomica.
Lo studio archeoastronomico ha dato dei frutti interessanti, in quanto sono riuscito ad individuare la levata eliaca delle Pleiadi all'equinozio primaverile, la levata eliaca di procyon al solstizio d'estate, la levata eliaca dello scorpione all'equinozio autunnale e la levata eliaca di Markab al solstizio invernale.
Questo avveniva nel 5000 a.c. con uno scarto di +-500 anni (V°-VI° millennio a.C.).
L'importanza di questa scoperta sarebbe sicuramente di portata per lo meno europea se non addirittura mondiale; quella che manca è una perizia geologica che confermi la natura artificiale del sito.
Note:
[1] 5500a.c.
[2] Secondo la leggenda il sito e le aree limitrofe quali il passo Giau erano abitate da nani denominati giauli... probabilmente una memoria storica del popolo che abitava quei monti.
- L'articolo si pubblica in data 07/03/2018 su spontaneo invio dell'autore; l'originale si trova nel suo blog all'indirizzo https://archeoundergrownd.blogspot.it/2017/10/una-stonehenge-dolomitica.html