Il Cler di Sedrina (BG): un possibile insediamento fortificato protostorico brembano?
(Adriano Gaspani, Anna Gastaldelli, Massimo Villa, Maurizio di Iulio, Ivan Salvoldi, Cinzia Defendi, Berardino Ferrara, Alessio Consorte, Matteo Genini, Arturo Balboni)
Abstract
Il “Cler” di Sedrina (BG)
La località Cler è una frazione del comune di Sedrina, posto nella bassa Valbrembana (BG). Sul territorio fu individuato, alcuni anni fa, un sito sopraelevato il quale mostra una topografia che risponde molto bene ai canoni tipici degli insediamenti protostorici brembani. Nel sito sono visibili alcuni affioramenti che potrebbero suggerire la presenza di resti di antiche strutture. L’area pianeggiante sommitale è lunga 154 metri nella direzione approssimativamente Nord-Sud e 124 metri nella direzione Est-Ovest. La sua quota altimetrica è pari a 525 metri, sul profilo locale delll’ellissoide WGS84.
Il sito è stato ispezionato per la prima volta dal prof. A. Gaspani nel febbraio 2012, dopo che gli fu segnalato, e dal sopralluogo preliminare è stato possibile stabilire che la sua morfologia era compatibile con quella dei siti fortificati protostorici brembani e, in più, dal sito era possibile vedere sia il Duno di Clanezzo sia le strutture megalitiche di Pratinuovi San Gaetano, nella val Brembilla, a cui il sito potrebbe essere stato in qualche modo collegato.
Nel Settembre 2020, durante un apposito corso di Archeoastronomia tenuto dal professor Gaspani, i partecipanti hanno elaborato tutte le immagini e hanno studiato nuovamente il sito, producendo - insieme al docente - la presente ricerca con i risultati ottenuti. Dopo l’opportuna georeferenziazione e georettificazione, (nel caso delle immagini più vecchie) mediante le più sofisticate tecniche matematiche disponibili, in modo da rivelare le tracce delle eventuali strutture ancora giacenti nel sottosuolo. Il risultato dell’elaborazione ha chiaramente mostrato la presenza di tali strutture le quali potrebbero suggerire che l’area del Cler abbia ospitato, in epoca antica, alcune strutture abitative o destinate ad altro uso, le cui tracce sono attualmente evidenti sulle immagini soprattutto su quelle che sono state sintetizzate estraendo la componente infrarossa dalle immagini pancromatiche. L’esame della struttura e della diposizione di quanto presente nel sito potrebbe confermare l’ipotesi che si tratti di un possibile insediamento protostorico fortificato, ascrivibile agli Orobi, probabilmente attivo durante l’età del Ferro, o per lo meno parte di essa. probabilmente durante la seconda metà del I millennio a.C. come sembrano confermare le tecniche di datazione archeoastronomica che saranno descritte più oltre.
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