Il Monte Aga in Valcamisana: un sito protostorico di osservazione astronomica [1]
(di Adriano Gaspani)
Introduzione
Sin dal paleolitico l’arco alpino rappresentò l’habitat di svariate popolazioni ciascuna delle quali sviluppò una sua propria cultura entro la quale l’osservazione del cielo e dei fenomeni in esso visibili assunse un ruolo di fondamentale importanza sia dal punto di vista della religione, ma anche più semplicemente come elemento atto a facilitare la sopravvivenza quotidiana degli individui appartenenti a tali culture. Alcuni luoghi alpini, in virtù delle loro caratteristiche orografiche e della loro particolare collocazione geografica assunsero, in questa ottica, una particolare importanza. Tra questi uno in particolare, posto a rilevante quota sulle montagne dell’alta Valbrembana, in provincia di Bergamo, fino ad ora praticamente sconosciuto, assunse una particolare importanza.
- Il sito Aga21
Un enigma interessante è quello relativo alle rocce incise poste alle pendici del Monte Aga in alta Valle Brembana (BG). In particolare la roccia nota con il nome tecnico di Aga21, posta alla base della Bocchetta di Podavit in fondo alla Valcamisana è quella più interessante dal punto di vista archeoastronomico[2] la quale riporta incisioni che rimandano alla simbologia solare, stellare e probabilmente anche cometaria. Le coordinate geografiche della roccia Aga21 sono le seguenti, riferite all’ellissoide Geocentrico WGS84:
Latitudine: 46° 02’ 32”,2 N
Longitudine: 09° 53’ 07”,3 E
Quota 2385 metri
Sulla roccia Aga21 sono stracciati alcuni simboli astronomici di ignota origine e di altrettanto ignota collocazione cronologica. Generalmente quando si rinvengono rocce simili in alta montagna, qui siamo a quota oltre i 2700 metri, esse individuano punti di stazione dai quali era possibile osservare i principali fenomeni solari costituiti dalla levata e dal tramonto dell’astro diurno all’orizzonte naturale locale formato dal profilo delle montagne che costituivano il paesaggio di sfondo.
L’area dove è posta la roccia Aga21 in alta Valle Brembana
Per questa, ed altre ragioni e in base alla mia esperienza, ho sospettato che la roccia Aga21 potesse essere stata utilizzata come punto di stazione per l’esecuzione di elementari osservazioni astronomiche di natura solare, destinate alla misura del tempo e al calendario stagionale da qualche popolazione, probabilmente pastorale, che nei mesi estivi fosse stanziata in alpeggio in quella particolare area delle Prealpi Orobiche. E’ possibile che anche la Luna possa essere stata osservata con continuità da quel particolare luogo costituendo un ulteriore indicatore temporale stagionale.
- Sintesi digitale dell’orografia locale
Stabilita accuratamente la posizione geografica della roccia Aga21 è stato possibile ricostruire, mediante il calcolo astronomico, le direzioni di visibilità della levata e del tramonto del Sole e della Luna all’orizzonte naturale locale. Per fare questo è necessario ricostruire accuratamente l’andamento del paesaggio locale visibile dalla roccia e a questo proposito sono stati utilizzati i dati SRTM30 della topografia radar eseguita dallo spazio dai veicoli spaziali americani Shuttle durante le loro orbite intorno alla Terra i quali hanno eseguito la scansione radar di tutto il pianeta ad intervalli di 30 metri sia in longitudine che in latitudine. Quello che appare chiaramente è che a settentrione ed a occidente della roccia Aga21 si stende una serie montagne tra cui quella di maggior altezza: il Pizzo del Diavolo.
I petroglifi tracciati sulla roccia Aga21 (immagine di F. Dordoni); sono riconoscibili i simboli solari, stellari e uno probabilmente di tipo cometario
A nord l’orizzonte naturale locale è costituito dal profilo della Bocchetta di Podavit che termina nel Pizzo Rondenino, poi abbiamo il Pizzo Diavolo e le montagne poste a sud di esso. Intersecando il dati relativi al calcolo astronomico con quelli del SRTM30 è stato possibile stabilire i punti dell’orizzonte naturale locale in cui era visibile la levata del Sole negli ultimi 6000 anni.
- Analisi archeoastronomica
Ricordiamo che la posizione dei punti di levata e di tramonto del Sole all’orizzonte variano molto lentamente nei secoli in quanto sono funzione solamente del cambiamento di inclinazione dell’asse di rotazione della Terra (Obliquità dell’Eclittica) quindi la variazione del loro azimut astronomico è dell’ordine di circa 1° in circa 6000 anni. Un osservatore posto in corrispondenza della roccia Aga21 poteva vedere il Sole sorgere al solstizio d’estate dietro il profilo del pizzo Rondenino (quota: 2624 m), un poco a nord del Pizzo Diavolo. Successivamente il punto di sorgere del Sole si sposta verso sud raggiungendo, all’equinozio di autunno, un punto lungo il pendio meridionale del Pizzo Diavolo di Tenda (quota: 2916 m), approssimativamente in prossimità della sella posta in corrispondenza del passo di Valsecca a quota 2426 m.
Ubicazione della roccia Aga21 nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche ricostruito mediante i dati di topografia radar SRTM30
Progredendo la stagione si arriva alla levata del Sole dietro il profilo del monte Grabiasca (quota: 2705 m). Successivamente dopo l’inversione solstiziale invernale del moto apparente del punto di levata del Sole si ritorna alla levata equinoziale, questa volta primaverile, nuovamente nei dintorni del Passo di Valsecca dove passa il sentiero delle Orobie Centrali, e poi di nuovo al successivo solstizio d’estate in corrispondenza del Pizzo Rondenino chiudendo il ciclo annuale solare.
Ricostruzione dell’orografia locale del territorio ad est della roccia Aga21 basata sulla scansione laser SRTM30 eseguita dai veicoli spaziali americani Shuttle. Il marcatore sulla sinistra dell’immagine si riferisce alla posizione geografica della roccia Aga21
Anche la successione dei punti di levata della Luna all’orizzonte naturale locale durante il ciclo lunistiziale di 18,61 anni solari segue grosso modo lo stesso arco ortivo mostrato dal Sole salvo sorgere un poco più a nord del Pizzo Rondenino al lunistizio estremo superiore e circa in corrispondenza del Monte Grabiasca al lunistizio estremo inferiore, un poco più a sud del punto di levata del Sole al solstizio d’inverno. Anche la variazione della posizione di levata della Luna ai lunistizi è condizionata principalmente dal lento cambiamento di inclinazione dell’asse della Terra, quindi la posizione dei punti corrispondenti al sorgere dell’astro è rimasta pressoché la stessa negli ultimi 6000 anni. Se per la Luna ed il Sole la collocazione cronologica del periodo in cui probabilmente la roccia Aga21 è stata usata come punto di osservazione è pressoché irrilevante, questo non è vero per le stelle che potevano essere viste sorgere lungo il profilo all’orizzonte naturale locale apparente stabilito dalla sovrapposizione dei profili della Bocchetta di Podavit, del Pizzo Rondenino, del Pizzo Diavolo di Tenda, del Pizzo Poris, e del Monte Grabiasca. Il fenomeno della Precessione degli Equinozi fa cambiare velocemente la posizione di levata e di tramonto di ciascuna stella all’orizzonte naturale locale apparente, quindi senza un’adeguata valutazione della collocazione cronologica del periodo di probabile utilizzo della roccia Aga21 quale punto di osservazione, non è possibile stabilire con esattezza gli effettivi punti di levata delle varie stelle, visibili a quell’epoca. Dobbiamo anche ricordare che l’elevata quota, superiore al 2000 metri, fa si che la frequentazione di quell’area e l’eventuale utilizzo della roccia Aga21 quale punto di osservazione astronomica dovrebbe essere stato limitato al periodo estivo in particolare nei dintorni del solstizio d’estate e nel caso lunistiziale solamente nei periodi dei lunistizi lunari che cadevano durante la stagione estiva.
Ricostruzione del segmento di orizzonte interessato dall’arco ortivo e occiduo del Sole e della Luna osservati dalla roccia Aga21 basata sui dati SRTM30 utilizzando il software messo a disposizione dal USGS (United States Geological Survey) degli Stati Uniti d’America. L’orizzonte naturale locale apparente è stabilito dalla sovrapposizione dei profili della Bocchetta di Podavit, del Pizzo Rondenino, del Pizzo Diavolo di Tenda, del Pizzo Poris, e del Monte Grabiasca.
Siccome la cadenza dei lunistizi è indipendente dalla stagione climatica, al contrario di quanto accade per i solstizi solari, è possibile ipotizzare un utilizzo osservativo lunare più probabile di quanto non sia stato quello solare il quale come ho già detto doveva, per forza di cose, essere limitato alla stagione estiva, quindi nel lasso temporale compreso tra l’equinozio di primavera e quello di autunno. Una cosa interessante, però, è che sulla roccia Aga21 sono tracciati i simboli solari e stellari, ma mancano del tutto quelli lunari. In più è presente anche un simbolo cometario, ma è ovviamente impossibile identificare la cometa a cui tale simbolo possa riferirsi senza un minomo di collocazione cronologica del petroglifo.
Punti di levata del Sole ai solstizi e agli equinozi all’orizzonte naturale locale visibile dalla roccia Aga21
- Conclusione
La conclusione di questa ricerca è che, anche se la quota è rilevante, esistono siti alpini e prealpini in cui sin dalle epoche antiche è esistita un’attività di osservazione astronomica di tipo prevalentemente utilitaristico destinata all’uso pastorale. Nel caso della roccia Aga21 risulta completamente impossibile stabilire una collocazione cronologica dei petroglifi anche se la loro tipologia mostra che con grande probabilità furono tracciati utilizzando utensili metallici. Questo fissa il limite più remoto del loro tracciamento al periodo in cui gli attrezzi metallici di sufficiente durezza erano comunemente disponibili, quindi, in linea di principio, in epoca protostorica, come anche sembrano dimostrare le iscrizioni in alfabeto leponzio recentemente scoperte in Valcamisana. La presenza di petroglifi a soggetto astronomico tracciati sulla roccia ci ha permesso di ipotizzare, con un rilevante margine di successo, il suo probabile utilizzo quale punto di osservazione astronomica, ma questo potrebbe anche non essere stato limitato all’epoca protostorica in quanto la frequentazione dell’ambiente alpino e prealpino è attestata archeologicamente almeno dal Mesolitico.
[1] Questo scritto è il testo della relazione tenuta dall’Autore in occasione del convegno tenutosi a Valnegra il 20 Luglio 2013 dedicato alle incisioni rupestri presenti sulle rocce dell’alta Valbrembana.
[2] Devo la segnalazione della roccia Aga21 al dott. Francesco Dordoni che ringrazio.
(Autore: Adriano Gaspani. I.N.A.F - Istituto Nazionale di Astrofisica. Osservatorio Astronomico di Brera - Milano - adriano.gaspani@brera.inaf.it)
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